Devastati. La Bahrain Victorious definisce i sentimenti dopo la scomparsa di Gino Mäder. Nel corso della quinta tappa del Tour de Suisse il ragazzo era precipitato da un burrone, un volo di 10 metri che gli ha chiuso gli occhi per sempre, aveva solamente 26 anni. Sono attimi di panico quelli vissuti dai corridori il momento in cui Sheffield era stato trasportato in ospedale e i medici tentavano di rianimare lo svizzero, ritrovato privo di sensi in uno stagno, dopo una caduta da 10 metri di altezza. Evenepoel all’arrivo, ancora ignaro della tragedia, aveva già criticato il disegno della quinta tappa, soffermandosi sulla pericolosità degli ulitmi km. “C’è sempre bisogno di maggiore spettacolo, dobbiamo pensare ai rischi che corriamo”; al momento di queste dichiarazioni era troppo tardi e Gino aveva già lasciato la sua ultima strada, viaggiando ad oltre 100 km/h nella discesa che seguiva l’Albulapass. D’altronde Evenepoel ha ormai da anni un occhio di riguardo per le questioni di sicurezza, nel 2020 lui stesso sopravvisse ad un incidente simile nel corso de Il Lombardia, volando giù da un ponte, senza incontrare freni se non il terreno stesso. Il miracolo non si è ripetuto e Mäder non potrà mai finire quella quinta tappa del suo Giro, restando fermo al chilometro 197.
Gino Mäder, chi era il giovane ciclista della Bahrain
13 maggio 2021, l’asfalto è bagnato, ma un lampo rosso-arancio viaggia indisturbato verso la cima della sesta tappa del Giro d’Italia, partita dalla grotte di Frasassi e giunta al traguardo di Ascoli Piceno. Gino Mäder avanti e tutti gli altri ad inseguire compresi Bernal ed Evenepoel. Lo svizzero alza una mano in alto segnano il numero uno: ha vinto lui al termine di una scalata solitaria, la più grande gioia della carriera. Da quel giorno il World Tour ha iniziato a conoscere il sorriso di Mäder che ha sempre portato spensieratezza ed allegria all’interno del gruppo, uno di quegli atleti che fa bene ad ogni ambiente sportivo. “Grazie per le risate che hai portato a tutti noi” è un ricordo breve, ma intenso quello della sua squadra, la prima a diffondere la triste notizie. La Bahrain Victorious ha deciso di correre per ricordare, non fermarsi per continuare a trarre insegnamento dall’entusiasmo che avevano reso Mäder uno dei più amati ciclisti del circuito. Dal 2021 vestiva quella maglia, dopo aver superato la fase del ciclismo su pista da cui ha avuto inizio la sua carriera e aver salutato la Dimension Data. In quell’anno aveva cambiato colori si, ma solamente per indossare la maglia bianca di miglior giovane alla Vuelta di Spagna. Con la sesta tappa neutralizzata il plotone del Tour de Suisse ha sfilato, per circa 30 km, giungendo al traguardo uniti nella difficoltà e nelle lacrime, la Bahrain di fronte a tutti, abbracciata indicando il cielo per dedicare i pensieri e i ricordi a Mäder, ma forse anche per tenere viva l’immagine di un Gino vincitore, l’immagine che tutti vogliamo conservare di un ragazzo che indica il numero uno con la mano sul traguardo di Ascoli Piceno.