Nella piscina del Foro Italico sono andati in scena gli Europei di nuoto 2022, rassegna continentale che arriva a poche settimane di distanza da quella mondiale. A seguito della competizione iridata le premesse per la nazionale azzurra sembravano incoraggianti con le consacrazioni di Ceccon e Martinenghi, ma nessuno si aspettava un exploit come quello al quale abbiamo assistito nella piscina romana. Nel medagliere finale del nuoto in corsia l’Italia conquista 35 medaglie delle quali 13 d’Oro, a questo bottino si aggiungono i trionfi nel nuoto sincronizzato, nuoto di fondo ad Ostia e nei tuffi.
Nonostante le alte temperature e il periodo vacanziero gli spalti del Foro Italico erano ancora una volta stracolmi come accaduto per tutta l’estate, gli europei di nuoto sono solo l’ultima manifestazione estiva svoltasi lungo la strada della walk of fame dello sport italiano; a Maggio la stagione è stata aperta dagli internazionali di tennis e poi a seguire il grande slam di Padel, i mondiali di beach volley, il Grand Prix di TaeKwonDo e i vari eventi dello Stadio Olimpico tra calcio, concerti e atletica. Ai soliti noti dell’Italia Team si sono aggiunti alcuni volti nuovi che hanno regalato piacevoli sorprese al pubblico. Alberto Razzetti per la prima volta ha vinto un titolo europeo in vasca lunga, arrivando davanti a favorito ungherese Verraszto nei 400 misti, in questa gara Matteazzi ha conquistato il suo primo podio. Poi Alberto ha replicato portando a casa un argento nei 200 misti. Per Sara Franceschi arriva il primo podio europeo; è un bronzo nei 200 misti che poteva essere un argento se non fosse che la sua rivale a stile libero è stata la vincitrice dei 100 e 200 Marrit Steenbergen indubbiamente più veloce nell’ultima frazione. Per Kathinka Hosszu è stato l’ultimo europeo dove non sono arrivati piazzamenti sul podio nelle gare individuali, è quindi andata solo vicino al traguardo delle 100 medaglie tra Europei Mondiali ed Olimpiadi. Nella farfalla festeggiamo ancora con Razzetti, terzo nei 200, mentre è arrivato l’acuto di Thomas Ceccon campione europeo nella singola vasca.
Questo stile nelle competizioni femminili ha portato una medaglia ad Ilaria Cusinato nella gara in cui si è affermata al livello internazionale la sedicenne bosniaca Lana Pudar oro nei 200 annientando le avversarie. Anche Sarah Sjostrom continua a vincere medaglie di peso senza incontrare rivali nella singola vasca sia a stile che a farfalla.
Più di tutti gli altri stili nel giro di pochi anni abbiamo costruito una squadra eccezionale nella rana; Benedetta Pilato ha iniziato la sua carriera nel 2019 vincendo un argento ai mondiali di Gwangju, dallo scorso anno ha riscritto la storia della rana italiana femminile con il record del mondo nella vasca singola stabilito a Budapest e poi il titolo mondiale in quella stessa vasca ma su distanza doppia. Proprio sui 100 metri ha vinto anche nella piscina italiana stabilendo una doppietta memorabile insieme a Lisa Angiolini. Nella distanza del record del mondo invece non è riuscita a prevalere ed è stata sconfitta dalla lituana Ruta Meilutyte , ma la nostra azzurra non è ancora maggiorenne e ha i margini per entrare nella storia di questo sport. Martina Carraro sfiora l’impresa nei 200 metri arrivando a 37 centesimi dalla vincitrice Mamie. Anche nel maschile la squadra di ranisti sta diventando tra le più forti al mondo. Dieci anni fa nella piscina di Debrecen Fabio Scozzoli vinse l’oro europeo nei 100 e due anni prima si era laureato campione europeo a Budapest nella vasca singola. Oggi Niccolò Martinenghi lo ha superato poiché proprio a Budapest ha stabilito il record nazionale diventando campione del mondo sui 100 e a Roma sono arrivati due titoli emozionanti anche perché sono stati impreziositi dai due argenti azzurri di Cerasuolo (50m ) e Poggio (100m). Due doppiette che si aggiungono a quella firmata dalla coppia Pilato-Angiolini; la rana è diventata lo stile preferito dal pubblico italiano e l’intero mondo del nuoto attende il rientro di Adam Peaty per vedere il confronto tra lui e il nostro azzurro. Luca Pizzini aggiunge un bronzo al medagliere nei 200 metri.
Le soddisfazioni non sono mancate neanche nelle gare a dorso dove ha sorpreso l’argento di Silvia Scalia nei 50m, mentre la regina d’Europa in questo stile si è confermata Margherita Panziera, non ha mai raggiunto nessuna medaglia mondiale e nemmeno una finale olimpica poiché ai massimi livelli è chiusa dalle irraggiungibili (per il momento) Regan Smith, Kylie Masse, Claire Curzan e Kaylee McKeown ma al livello europeo si è confermata la migliore nei 200 metri, distanza sulla quale è imbattuta nel vecchio continente da tre edizioni consecutive, e a Roma ha aggiunto anche la medaglia d’oro inattesa nei 100 metri. Gli ultimi mondiali hanno consacrato Thomas Ceccon con il record del mondo nei 100 metri e adesso ha aggiunto al suo palmares il titolo europeo su questa distanza prendendo una rivincita sul greco Apostolos Christou che lo aveva battuto pochi giorni prima nella vasca singola.
Arriviamo infine allo stile libero, dove la nazionale schierava la vecchia guardia che neanche stavolta ha deluso le aspettative. Senza Federica Pellegrini si attende ancora una sua erede nelle brevi distanze ma nella piscina di casa Simona Quadarella è diventata la prima donna a vincere tre titoli europei consecutivi sia negli 800 che nei 1500, nei 400 metri invece dove poteva stabilire una tripletta è stata sconfitta dall’ emergente tedesca Isabel Gose. Abbiamo già accennato all’oro di Sjostrom nei 50 metri, mentre nelle distanze principali dei 200 e 100 metri è esplosa l’olandese, erede di Femke Heemskerk, Marrit Steenbergen che ha sconfitto le più esperte Freya Anderson e Charlotte Bonnet portandosi a casa due medaglie d’oro. Nello stile libero maschile l’uomo-immagine del nuoto italiano Gregorio Paltrinieri a dieci anni di distanza dal primo oro europeo a Debrecen nei 1500 riesce a vincere in scioltezza gli 800 con record dei campionati, trovando sul podio anche il giovane Lorenzo Galossi, mentre nella massima distanza si trova ad affrontare i suoi storici rivali, Mychajlo Romanchuck e Florian Wellbrock. Mentre il tedesco crolla e non riesce ad avvicinarsi alle prime posizioni perdendo il podio l’ucraino distanzia l’azzurro e vince la medaglia d’oro replicando il titolo di Budapest 2021. Nelle brevi distanze sorprende Leonardo Deplano d’argento nella vasca singola mentre il nostro miglior velocista Alessandro Miressi deve accontentarsi del bronzo nella gara regina dove il giovane romeno David Popovici scrive la storia: nella stessa piscina dove il brasiliano Cesar Cielo Filho stabilì il record del mondo con 46”91, l’astro nascente del nuoto mondiale infrange tale record con un tempo di 46”86. Non contento stabilisce anche il primato del mondo giovanile nei 200 metri portandosi a casa due medaglie d’oro come accaduto ai recenti mondiali, nel 2021 vinceva tre ori agli europei giovanili nella piscina del Foro Italico.
La festa italiana è arrivata anche nelle staffette, argento nella 4×100 mista mista guidata da Ceccon e Martinenghi con Di Liddo e Di Pietro sconfitte dalla fulminante Steenbergen. Bronzo nella 4×200 stile mista per la squadra guidata da Alice Mizzau e dalla giovane Antonietta Cesarano. Le staffette femminili sono state forse l’unica delusione di questi europei anche se nella 4×100 mista è arrivato un quarto posto e la medaglia è sfumata ancora una volta per colpa della bruciante olandese Steenbergen che ha sorpassato Silvia Di Pietro negli ultimi metri di gara
Le staffette maschili sono state un trionfo, Gabriele Detti è stato il trascinatore della 4×200 stile sul podio con la medaglia d’argento. Mentre nello stile libero la formazione italiana ha vinto l’oro nella 4×100 con Miressi, Zazzeri, Frigo e Ceccon che sono riusciti a sconfiggere l’Ungheria di Milak. Come per i mondiali l’ultima gara è stato un capolavoro. La staffetta maschile 4×100 che a Budapest aveva sconfitto gli Stati Uniti era la indiscussa favorita. Federico Burdisso nella frazione a farfalla è stato sostituito da Matteo Rivolta che ha ben figurato incrementando il vantaggio ottenuto dalle spaventose frazioni di Ceccon e soprattuto di Martinenghi. La manifestazione in piscina si chiude con l’inno italiano cantato dall’intera nazionale trionfante che può festeggiare sia la conferma della vecchie glorie ancora sulla cresta dell’onda, Quadarella, Paltrinieri e Panziera, sia l’emergere di nuove stelle come Simone Cerasuolo (19 anni), Chiara Tarantino (19 anni), Antonietta Cesarano (19 anni) e Lorenzo Galossi (16 anni). Al nuoto in corsia si sono aggiunte delle medaglie lussuose in tutte le altre discipline: nel nuoto sincronizzato l’Italia ha vinto quattro medaglie d’oro con Minisini e Cerruti ed è andata sul podio in ogni gara. Son arrivati due bronzi nella nuova disciplina dei tuffi grandi altezze e numerose soddisfazioni nei tuffi con gli ori di Marsaglia, Bertocchi, Pellacani e nel team event.
Ad Ostia si sono disputate le gare del nuoto di fondo, ad eccezione del disastro organizzativo nella 25 km che è stata annullata, anche qui è stato un trionfo italiano, doppietta di Paltrinieri e Acerenza nei 5 km e oro dello stesso Acerenza nei 10 km. Anche qui la rassegna si è chiusa con la medaglia d’oro nella gara a squadre schierando in formazione i quattro medagliati: Bruni, Taddeucci, Paltrinieri e Acerenza. Il medagliere è azzurro con 24 ori e un totale di 67 medaglie che permettono anche di vincere la classifica europea sommando i risultati dei campionati di Roma con i campionati europei di Monaco di Baviera.
Fantastico agosto per lo sport italiano, in particolare nuoto, tuffi ecc. Manca a mio modestissimo parere la presenza del presidente CONI…dissidi inestricabili con il presidente FIN??? o altro….
Leggendo il pezzo di Ascanio rivivono i momenti memorabili del nuoto italiano estate 2022. Così tante medaglie per i nostri ragazzi che è bene fissare nomi e medagliere per scritto, prima che il ricordo passi troppo velocemente.
Ora occorrerebbe già pensare a mete e traguardi futuri.
Al prossimo articolo quindi!