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Giorgio Gori, Franco Mirabelli, Pierfrancesco Majorino – Dibattito: l’impegno contro le mafie e la corruzione. Una priorita’ per la Regione ed il Paese. –
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Incontro in un appartamento confiscato alla ‘ndrangheta
Dibattito nel corso di una visita ad un appartamento confiscato alla ‘ndrangheta a Milano, in via Vincenzo Monti, organizzata dal PD lombardo. Uno dei 172 immobili confiscati alla criminalita’ organizzata, presenti nel solo territorio del Comune di Milano, e assegnati al Comune stesso.
Questa Regione è al quarto posto in Italia per numero e valore di beni confiscati – ha detto Franco Mirabelli.
Questa è anche la Regione del Nord economicamente più forte e in Commissione Parlamentare Antimafia abbiamo studiato molto le inchieste riguardanti le mafie al Nord e abbiamo capito che qui la ‘ndrangheta ha degli interessi fortissimi”.
La Relazione finale della Commissione dice che le mafie sono insediate al Nord: fino a qualche tempo fa c’era chi – anche noti politici e amministratori locali – negavano l’esistenza del fenomeno, poi si è cominciato a parlare di infiltrazioni, oggi, purtroppo le mafie (e in particolare la ‘ndrangheta) sono insediate su questi territori.
È, dunque, incredibile la rimozione del problema delle mafie che si sta facendo in questa campagna elettorale, come se non ci fosse.
Si sta dando, anche giustamente, grande attenzione alla sicurezza urbana e ai problemi legati al governo dell’immigrazione, ma le mafie sono un fenomeno che rischia di condizionare pesantemente la nostra vita, la nostra convivenza e la nostra economia.
“Sul piano nazionale – ha concluso Mirabelli – il lavoro che è stato costruito per Expo è diventato un modello di gestione di tutti i grandi appalti, che ha portato all’interdizione dai lavori di 91 aziende perché scoperte vicine alla ‘ndrangheta, grazie ai sistemi messi in campo per i controlli”; ma il paradosso e’ che quando siamo in presenza della confisca del capitale di controllo di una societa’, la prima conseguenza e’ che le banche revocano i fidi. Quasi non si fidassero dello Stato.
Giorgio Gori, parlando delle proposte del suo programma in materia di legalità dichiara:“Per l’affidamento dei beni e dei servizi regionali noi non faremo più gare al massimo ribasso”. Nell’idea di Gori, “il criterio diventa universalmente quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che tra l’altro è quello che prevede il codice degli appalti. Noi non ci stiamo inventando nulla. Ma è una scelta politica forte, perché attraverso il criterio discriminante dell’offerta economicamente più vantaggiosa siamo in grado di riconoscere la serietà, la qualità, e non soltanto il valore economico, nell’affidamento di un appalto”. Tra le proposte del sindaco di Bergamo c’è poi l’istituzione di “un registro dei fornitori, degli appaltatori, in modo di avere una white list di coloro che rispettano i requisiti di legalità”. All’incontro nell’appartamento confiscato e assegnato al Comune di Milano ha partecipato, tra altri, l’assessore comunale alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino.