Il disastro avvenuto martedì scorso a Beirut “è il risultato di una corruzione endemica” in Libano, che ha impedito una gestione efficace del Paese. Sono queste le parole con cui il primo ministro uscente del Libano, Hassan Diab, ha annunciato le dimissioni in blocco del governo, dopo l’esplosione che ha devastato la città e provocato, secondo gli ultimi aggiornamenti, 220 morti, oltre ad aver rinfocolato le proteste contro l’esecutivo e aggravato la già drammatica crisi economica che attanaglia il Paese.
“Viviamo ancora nell’orrore che ha colpito nel profondo il Libano e i libanesi, risultato di una grave corruzione nell’amministrazione“, ha continuato Diab sottolineando che il Paese sta affrontando una “grande tragedia”. Il primo ministro ha quindi accusato alcune forze politiche di avere come “unica preoccupazione il regolamento dei conti politici e la distruzione di ciò che resta dello Stato”.