IQ. 02/04/2013 – In Emilia Romagna i cani sono ammessi in ospedale. Una delle nuove regole introdotte dall’Assemblea legislativa della Regione permette l’ingresso degli animali nelle case di cura. Sappiamo tutti quando gli animali siano benefici in momenti di crisi o di malattia. Quindi è una vittoria il poterli avere vicino in posti dove prima era loro vietato l’ingresso. Secondo la Lav (Lega anti vivisezione) è però una vittoria a metà.
I lati negativi di questa modifica risiederebbero, innanzitutto, a partire dalla sostituzione della definizione animali “da compagnia” con animali “d’affezione”, “esautorando così l’Accordo Stato-Regioni del 6 febbraio 2003, atto dal quale è nata la legge regionale 5 del 2005, promuovendo le specie esotiche, quindi selvatiche, ad “animali d’affezione”. Favorendo così il loro commercio, la loro diffusione e la loro detenzione (dalle iguane ai draghi barbuti, dai serpenti ai pappagalli) seppure problematica, aldilà degli evidenti motivi etici, per gli aspetti sanitari e di sicurezza pubblica”, spiega l’associazione animalista. Vittoria a metà anche per il divieto di catena per i cani, in vigore fra sei mesi e con una sanzione di appena 150 euro, che dà il via, però, a pericolose deroghe per le quali la casistica (“ragioni sanitarie documentabili e certificate dal veterinario, o per misure urgenti e solo temporanee di sicurezza” senza bisogno di alcuna certificazione) è rimandata a un regolamento attuativo regionale della Giunta, sul quale la LAV “darà battaglia per evitare che rientri dalla finestra ciò che è stato fatto uscire dalla porta”. Quindi ciò che sembrava una buona notizia non lo è? In realtà, spiegano dalla Lav, è semplicemente migliorabile e modificabile. Intanto, un bel passo avanti per i nostri amici a quattro zampe è stato fatto.