“Credo anche io che a Roma debba essere restituita la dignità ma credo anche che questa città la dignità non l’ha persa a causa di Porta a Porta”. Lo ha detto Bruno Vespa rispondendo all’assessore Alfonso Sabella nel corso della trasmissione in onda questa sera.
“Lasciateci fare il nostro mestiere”, ha detto Vespa all’assessore capitolino che ha chiesto al conduttore che fossero presenti le vittime del clan.
“Abbiamo invitato due persone incensurate, molto vicino a Vittorio Casamonica che non era né un mafioso né uno spacciatore. La famiglia Casamonica è molto complessa e con un alto tasso di criminalità ma ripeto, i due ospiti sono incensurati”, ha aggiunto Vespa. “Vittorio Casamonica ne ha combinate più di Carlo in Francia – ha detto – ma non ha mai avuto avvisi di garanzia”.
“Quando Biagi ha intervistato Sindona, c’erano forse le vittime? – ha chiesto Vespa a Sabella – e c’erano le vittime quando è stato intervistato Buscetta o quando Michele Santoro ha intervistato Ciancimino?”.