Il 73,4% delle famiglie italiane è proprietario della abitazione in cui vive. – Dati Istat 2013 – Effetti distorti sulla fiscalita’ comunale e statale. – Assoedilizia
A s s o e d i l i z i a
Property Owners’ Association Milan Italy
Secondo i dati dell’Annuario Istat del 2013, il 73,4% delle famiglie è proprietario della abitazione in cui vive.
Dichiarazione del presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici :
La fiscalita’ comunale.
Poiche’ i servizi comunali sono e saranno ormai finanziati esclusivamente dalla fiscalita’ immobiliare, il dato sopra riferito significa che quasi tre quarti delle famiglie italiane godono degli stessi senza pagarli o pagandoli in modo molto ridotto ( attraverso la Tasi che vale circa un decimo dell’Imu ).
Il sistema e’ distorsivo.
Per evitarne le distorte conseguenze, l’esenzione Imu per l’abitazione principale andrebbe realizzata non direttamente attraverso il mancato versamento al comune, ma indirettamente, mediante una detrazione dalle imposte erariali.
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Imposte erariali
Il dato significa inoltre che oltre il 50 % del patrimonio abitativo italiano e’ passato, negli anni, da un regime di soggezione fiscale ( anche ai fini della imposizione sui redditi; se quasi tutti gli italiani vivono in casa di proprieta’ vuol dire che pochi vivono in affitto e si e’ ridotto il gettito Irpef-Ires dalle locazioni) ad un regime di esenzione fiscale.
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I dati fiscali Internazionali
A proposito poi dei dati statistici internazionali riguardanti l’ imposizione fiscale sugli immobili, stilati dagli enti internazionali ( Ocse, Eurostat ), essi non “fotografano” il grado di incidenza del carico fiscale sul settore immobiliare, bensi’ rappresentano solo il rapporto tra il gettito fiscale ed il PIL.
Per determinare il grado di incidenza occorre introdurre una variabile, cioe’ l’entita’ degli immobili che concorrono a formare il gettito.
Ed e’ chiaro che in Italia, con una quota di immobili assoggettati alle imposte di gran lunga inferiore a quella di altri Paesi europei, chi paga, paga doppio.
Altro che poco piu’ della media europea. »