La nostra testata IQ ha lanciato, in sintonia con il Programma ambizioso dell’Unione Europea Next Generation, una campagna comunicativa finalizzata alle promozione e valorizzazione della formazione terziaria in Italia che si affianca a quella universitaria, portando grandi speranze per l’occupazione dei giovani nel nostro Paese.
Abbiamo deciso, quindi, di seguire da vicino le iniziative formative e gli sviluppi normativi relativi alle Fondazioni degli Istituti tecnici Superiori ( ITS ) con particolare attenzione a quelle dell’area tecnologica con indirizzo verso le Nuove Tecnologie della Vita ( nel settore chimico, farmaceutico e dei dispositivi medici e tecnologici) alla luce della nostra intervista, pubblicata in data 2 agosto 2021, al Presidente di Farmindustria Dottor Massimo Scaccabarozzi che ci ha commentato la positiva esperienza e gli incoraggianti risultati sugli sbocchi occupazionali, condivisi con la realtà della Fondazione ITS-NTV di Roma e Pomezia. Abbiamo ritenuto pertanto di avviare questa nuova rubrica, come naturale prosecuzione, con l’ intervista al Professor Giorgio Maracchioni, il Presidente della Fondazione ITS NTV nel Lazio, per farci spiegare meglio le potenzialità di questo settore per l’economia del Lazio e dell’Italia alla vigilia dell’imminente apertura dei nuovi corsi per il 2021/2023.
RUBRICA A CURA DI ANGELA BERNARDO
- Nel panorama nazionale odierno della presenza e dell’offerta formativa degli ITS si ravvisa una sorta di cono d’ombra con differenze significative tra regione e regione. Nello specifico cosa si potrebbe fare di più e quali potrebbero essere gli interventi migliorativi sia a livello quantitativo che qualitativo per aumentare gli iscritti a corsi di questo tipo?
L’offerta formativa degli ITS deve essere conosciuta e valorizzata. I risultati occupazionali sono rilevanti e stabili, oltre l’82% su base nazionale con punte che arrivano al 100% dei diplomati trova lavoro ad un anno dall’acquisizione del diploma. Rilevante è anche la coerenza settoriale, cioè se uno ha studiato nelle Fondazioni dell’area Nuove Tecnologie della Vita trova lavoro in aziende che lavorano nel settore farmaceutico, chimico, cosmetico, del benessere. Serve una politica di orientamento efficace, per ottenerla occorre superare l’attribuzione dei percorsi tramite bandi e rendere stabile l’offerta formativa per consentire alle Fondazioni di presentare le proposte formative a gennaio/ febbraio e non ad agosto/ settembre come avviene ora.Per aumentare la visibilità e l’attrattività occorrono campagne nazionali generali di informazione per spiegare cosa sono le Fondazioni degli istituti Tecnici Superiori ( ITS) e le differenze tra le sei area tecnologiche, che attualmente offrono corsi , evidenziando le specificità e ripetendo la stessa strategia a livello regionale.
Per aumentare poi il livello qualitativo servirebbe il potenziamento delle azioni di orientamento con misure che valorizzino da una parte le potenzialità e le attitudini della persona e dall’altra l’illustrazione tecnica di cosa significa svolgere quella professione ed il bilancio di competenze per definire il gap tra sapere necessario e sapere consolidato nella persona. Un bilancio di competenze in cui sia chiaro cosa serve per intraprendere questo percorso formativo e professionale e capire se la persona intende investire il suo tempo per raggiungere i risultati, al fine di non far aumentare i NEET (Not in Education, Employment or Training) e ridurre le delusioni generate dalla distanza tra l’idea di lavoro e la realtà.
- In un Paese come il nostro di acclarata tradizione umanistica quali sfide attende la realizzazione di una ottimale e duratura valorizzazione della formazione tecnico-scientifica, con un occhio di riguardo alle donne sempre più presenti come parte attiva e di successo nelle professioni ad essa collegate?
In questa fase storica si registra l’aumento delle opportunità per le persone che hanno competenze cosiddette STEM ovvero scienza, tecnologia, ingegneria e matematica che sono fondamentali per la gestione dei processi che sono sempre più interconnessi: industria 4.0, basati all’intelligenza artificiale e gestione dei dati. La carenza è generale, occorre aumentare la partecipazione delle donne, anche se nel settore farmaceutico l’occupazione delle donne è più alta che negli altri settori.
Nelle aziende del settore farmaceutico le pari opportunità sono già da anni una realtà. Le donne rappresentano il 43% degli addetti (29% negli altri settori), con ruoli importanti, come mostra la leadership delle imprese del farmaco per la quota di donne dirigenti e quadri, pari a quella che hanno sul totale dell’occupazione. Nella Ricerca, inoltre, le donne rappresentano il 52% degli addetti.
3) Il futuro è ora. Un Suo parere sullo sviluppo continuo ed incessante dei settori farmaceutico-chimico, dei dispositivi medici, della telemedicina e della sanità digitale.
In questo momento, causa pandemia abbiamo scoperto l’importanza di alcuni settori strategici: sanità, industrie farmaceutiche e dei dispositivi medici. Questi settori cooperano, ruoli e supporti diversi per il nostro benessere. Negli ultimi anni ci sono stati tagli in questi settori e ne abbiamo pagato le conseguenze, occorre riflettere sull’utilità e professionalità. Pensiamo alla durata media della vita, oltre 80 anni. Come ci siamo arrivati? Grazie all’integrazione tra questi settori. Sanità che, oltre alla professionalità del personale medico ed infermieristico, ha potuto contare sulla disponibilità di farmaci e dispositivi medici di ausilio e prevenzione.
I tagli hanno indebolito il sistema, che finché non ha avuto una “crisi” non prevista più o meno “reggeva”, con diversi gradi di efficacia ed efficienza, ma rispondeva con sacrifici della popolazione e delle strutture pubbliche e private che erogavano prestazioni e delle aziende di settore.
La pandemia è stata una cartina di tornasole, un evidenziatore di tutte le fragilità in quanto tutte le strutture sono state coinvolte simultaneamente. Improvvisamente abbiamo dovuto utilizzare la telemedicina, la telematica e la sanità digitale. Da anni si parla di sanità digitale, ma non è riuscita a diffondersi. Servono infrastrutture e facilitatori di sistema, tecnici che consentono ai professionisti e operatori di non essere distolti dalla loro missione, tecnici che “prendono in carico” una persona e le consentono di avere accesso alle terapie.
Questi settori vedono una importante prospettiva di sviluppo e di aumento occupazionale.
Un dato su tutti. Nel settore farmaceutico, soltanto nel Lazio, si prevede un fabbisogno di competenze rilevante che genera occupazione: oltre 300 unità. Servono tecnici nel controllo di qualità, della produzione soprattutto nei reparti a produzione di prodotti sterili ed iniettabili come i vaccini, della gestione delle catene di valore, degli acquisti che consentono il mantenimento della produzione. Per far comprendere meglio il profilo professionale dobbiamo pensare a tecnici per la produzione e controllo di qualità della produzione di vaccini e anticorpi monoclonali. Questi prodotti che richiedono personale specializzato vengono realizzati anche nel Lazio.
4) Quali le opportunità esperienziali e lavorative degli attuali corsi degli ITS-NTV e quale il messaggio che si vuole veicolare alle famiglie circa il futuro dei loro figli e figlie? Qual è il valore aggiunto della scelta di questo innovativo percorso su cui puntare?
L’offerta formativa della Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie della Vita quest’anno è fortemente indirizzata a formare tecnici che operano nel settore farmaceutico e in base ai fabbisogni rilevati nelle aziende farmaceutiche sono stati proposti due corsi i cui codici identificativi sono:
- 11 – TCF Tecnico per il controllo qualità in ambito farmaceutico
- 12 – TSC Tecnico per il Controllo Qualità dalla Supply Chain al prodotto per la salute
I corsi sono a numero chiuso, possono accedere soltanto 25 persone per corso per un totale quindi di 50 posti per il 201272023, molto al di sotto delle necessità del settore, ricordo che le selezioni si svolgeranno entro l’11 e 12 ottobre ( per altre informazioni e modalità di iscrizione si può consultare il sito www.fondazioneits-ntv.it)
I corsi sono della durata di 2000 ore di cui 900 sono svolte in azienda. Il valore aggiunto? I docenti sono manager e dirigenti di azienda, formano loro il personale secondo le loro necessità.
Il nostro obiettivo è far inserire i giovani in azienda per essere assunti. I due corsi consentono entrambi inserimenti nelle aziende farmaceutiche. Poiché, causa pandemia, non abbiamo potuto svolgere neanche le azioni di orientamento solite, consigliamo di iscriversi ad entrambi i corsi e consentire alle Commissioni di suggerire per quale percorso una persona ha maggiori attitudini e quindi potrà avere successo e occupazione con minore sforzo.
Le aziende che collaborano con noi sono distribuite sul territorio nazionale e internazionale. I ragazzi per entrare a stage vengono selezionati dalle aziende con colloqui motivazionali e tecnici. Le grandi aziende spesso sottopongono il ragazzo anche a visite mediche per attestarne l’idoneità alla funzione. Se un ragazzo viene selezionato da una azienda per un sito fuori Provincia o Regione la Fondazione si fa carico dell’alloggio. Perché entrare in una azienda del settore farmaceutico perché è un settore che garantisce occupazione di qualità e ben remunerata.
Cosa occorre? Poco! Basta essere diplomati, avere voglia di mettersi in gioco ed impegnarsi. Insieme costruiremo le competenze necessarie.