Il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny, 44 anni, «è attaccato a un ventilatore. È in coma e in gravi condizioni». L’ultimo tweet della portavoce dell’attivista russo Kira Yarmish lascia poco spazio alla speranza: «La reazione evasiva dei medici conferma solo che si tratta di avvelenamento. Solo due ore fa, erano pronti a condividere qualsiasi informazione, e ora stanno chiaramente prendendo tempo e non dicono quello che sanno», ha aggiunto.
Navalny stava volando dalla Siberia verso Mosca quando si è improvvisamente sentito male e il suo aereo è stato costretto ad effettuare un atterraggio di emergenza ad Omsk.
«Pensiamo che Alexei sia stato avvelenato con qualcosa mescolato nel suo tè — afferma Yarmysh —. Quella era l’unica cosa che ha bevuto la mattina. I medici dicono che il veleno è stato rapidamente assorbito mediante il liquido caldo», ha aggiunto.
L’attivista, noto per le sue campagne anti-corruzione, è nell’unità di terapia intensiva per pazienti tossicologici nell’Ospedale di emergenza n.1 di Omsk. Lo scorso giugno aveva definito il voto sulle riforme costituzionali che daranno a Putin la possibilità di essere eletto per altri due mandati «un colpo di Stato» e una «violazione della Costituzione».