Il ministero dell’ Istruzione ha inviato alle scuole un nuovo protocollo per gestire i casi di Covid 19. La nuova procedura è allegata ad una nota con le indicazioni interpretative. Nelle indicazioni fornite ai dirigenti scolastici, redatte con la collaborazione del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità e delle Regioni, viene stabilita una procedura standard “ nell’immediatezza della conoscenza del caso positivo” che non implica valutazioni sanitarie di carattere discrezionali fino all’intervento dell’autorità sanitaria che invece ha la responsabilità dell’isolamento dei casi, della quarantena dei contatti e dei tempi per il rientro in classe. Il nuovo protocollo definisce la collaborazione tra le Asl e le scuole in modo da favorire “ l’erogazione del servizio scolastico in presenza” supportando il dirigente scolastico nelle iniziative da assumere di fronte a casi positivi Covid-19 per cercare di “rendere il più possibile omogenee, a livello nazionale, le misure di prevenzione da attuare a cura dei dipartimenti di prevenzione”. Le nuove disposizioni sono studiate per rendere più difficile l’uso della didattica a distanza. E’ previsto infatti che nel caso in cui ci sia un solo studente contagiato dal Covid, sarà sufficiente per proseguire in aula le lezioni che i compagni di classe si sottopongano al tampone e risultare negativi mentre un secondo test di sicurezza sarà ripetuto dopo cinque giorni. Nel caso in cui i positivi dovessero essere due, le indicazioni da applicare saranno diverse a secondo dello status vaccinale. Chi infatti ha fatto il vaccino o è negativizzato negli ultimi sei mesi, potrà proseguire le lezioni sottoponendosi ai test previsti, i non vaccinati invece dovranno fare la quarantena. Solo se nella classe si verificheranno tre casi di contagi la quarantena sarà obbligatoria per tutti ( 7 giorni per i vaccinati, 10 per i non vaccinati). Nella scuola dell’infanzia, dove non è in uso la mascherina, è previsto un test immediato ma anche una quarantena collettiva passata la quale bisognerà effettuare un secondo tampone. Gli insegnanti saranno valutati dall’autorità sanitaria a secondo di come siano stati in contatto con i positivi e in base alla permanenza in classe. Antonello Gianelli, presidente dell’ Associazione presidi ( Anp) non si mostra particolarmente soddisfatto “Prendiamo atto del supporto operativo fornito» per «adempimenti che, ribadiamo, non rientrano nelle prerogative dei dirigenti scolastici» e il ministero «non può limitarsi a fornire indicazioni e continuare a non avere consapevolezza della gravità della situazione. I dirigenti scolastici continuano a garantire l’esercizio del diritto allo studio nonostante dispongano di risorse umane inadeguate nel numero e, spesso, nella preparazione professionale”.