Il ministro della cultura Alessandro Giuli si è dichiarato favorevole all’idea di estendere l’Art Bonus, l’incentivo fiscale introdotto nel 2014 per sostenere il patrimonio culturale pubblico attraverso donazioni private. Lo ha detto alla Camera nel pomeriggio di mercoledì 12 marzo rispondendo a un’interrogazione presentata dall’intera compagine di Noi Moderati alla Camera (Maurizio Lupi, Giuseppe Bicchielli, Michela Vittoria Brambilla, Mara Carfagna, Ilaria Cavo, Alessandro Colucci, Calogero Pisano, Francesco Saverio Romano, Martina Semenzato e Franco Tirelli) in cui veniva chiesto al ministro se fosse favorevole all’ampliamento delle categorie degli enti beneficiari della misura, anche considerando beni storici privati di interesse pubblico, beni ecclesiastici di rilevanza storica, siti della memoria e percorsi storici, borghi storici e paesaggi culturali, fortificazioni e infrastrutture storiche, spazi per l’arte contemporanea e residenze artistiche.
Durante la seduta alla Camera, il deputato Alessandro Colucci, in rappresentanza del gruppo Noi Moderati, ha evidenziato il grande impatto positivo che l’Art Bonus ha avuto in questi dieci anni, consentendo di raccogliere circa 1 miliardo di euro grazie a 44.300 donazioni, che hanno finanziato oltre 4.150 progetti in tutta Italia. Ha inoltre citato il quinto rapporto dell’Osservatorio del patrimonio culturale privato, presentato nell’ottobre 2024, secondo cui nel solo 2023 sono stati investiti quasi 2 miliardi di euro per la conservazione del patrimonio culturale privato, che ha attratto 34 milioni di visitatori.
Il ministro Giuli ha risposto in maniera favorevole all’interrogazione, accogliendo la proposta di estendere l’Art Bonus a nuovi soggetti. “Il Ministero della Cultura”, ha detto, “è entusiasta di questa manifestazione contemporanea di mecenatismo diffuso, tanto da parte di semplici cittadini quanto da parte di imprese e fondazioni bancarie, i cui apporti sono stati anche di milioni di euro”. Giuli ha poi citato i numeri aggiornati del Ministero della Cultura, che attestano 1 miliardo e 61 milioni di euro raccolti, 47.000 mecenati coinvolti e 7.300 interventi finanziati tramite la piattaforma Art Bonus. Giuli ha inoltre elogiato il sistema per la sua capacità di facilitare il rapporto pubblico-privato, rendendo la procedura semplice, trasparente e accessibile. Ha anche citato alcuni interventi emblematici realizzati grazie all’Art Bonus, tra cui: la riqualificazione dell’ex Centro Caimi di Milano, trasformato nei Bagni Misteriosi per il Teatro Franco Parenti; il progetto delle 67 colonne per la Fondazione Arena di Verona; il restauro delle Torri Garisenda e Asinelli a Bologna; la riqualificazione delle mura urbane di Lucca; il restauro della Scalea del Vittoriano, oltre a interventi su siti famosi a Roma come l’Ara Pacis, il Mausoleo di Augusto e l’Area Sacra di Largo Argentina.
Il Ministro ha poi parlato delle iniziative in corso per promuovere ulteriormente l’Art Bonus, tra cui la nona edizione del concorso Art Bonus, che premia i progetti più votati dal pubblico nelle categorie “Beni e luoghi della cultura” e “Spettacoli dal vivo”. Per l’edizione del 2025 sono già stati ammessi 400 progetti che hanno raggiunto il loro obiettivo economico nel 2024.
Giuli ha quindi ribadito la volontà del Ministero di favorire un’estensione del provvedimento per includere nuove categorie di beneficiari, consapevole del fatto che questo passaggio richiederà il coinvolgimento di altri ministeri e un’attenta valutazione delle coperture finanziarie necessarie. “Mi auguro”, ha detto il ministro in conclusione del suo intervento, “che la consapevolezza verso la necessità di questo istituto cresca sempre di più e ribadisco: siamo favorevoli a ogni forma di estensione di una misura che ha dimostrato di funzionare grazie all’integrazione tra pubblico e privato. Sarà compito del Ministero della Cultura promuovere l’allargamento della platea di beneficiari del bonus, ivi compresi i beni ecclesiastici di rilevanza storica, anche sensibilizzando gli altri Ministeri e tenendo conto delle necessarie coperture finanziarie ma anche delle proiezioni sui vantaggi economici, sociali e culturali dell’Art Bonus.
Nella sua replica, il deputato Maurizio Lupi (Noi Moderati) ha espresso grande soddisfazione per la risposta del ministro, ritenendola un segnale importante non solo per il suo gruppo parlamentare, ma per l’intero Paese. Ha sottolineato come l’Art Bonus sia uno strumento fondamentale per la tutela del patrimonio culturale, capace di stimolare il mecenatismo e di coinvolgere attivamente cittadini, imprese e istituzioni nel sostegno all’arte. Lupi ha anche evidenziato il ruolo chiave della cultura come elemento di coesione sociale e identità nazionale, ribadendo che l’Italia è una nazione ricca di storia e bellezza, dove il patrimonio culturale è frutto sia di interventi pubblici che privati. Ha ricordato l’importanza di superare la tradizionale contrapposizione tra pubblico e privato, affermando che la valorizzazione del patrimonio culturale è una missione collettiva, che coinvolge imprese, associazioni del terzo settore, cittadini e istituzioni. Infine, ha ribadito la necessità di promuovere un modello di partecipazione diffusa alla tutela del patrimonio, riconoscendo nel mecenatismo un valore sociale, culturale ed economico strategico per il futuro del Paese.
Fonte: finestresullarte.info