Il nome di Louis DeJoy rischia di diventare una delle chiavi delle elezioni presidenziali americane in programma il prossimo 3 novembre. I democratici chiedono le dimissioni del direttore del Us Postal Service, Louis DeJoy. “Finanziatore della campagna di Trump, ha agito come complice del presidente per falsificare le elezioni con le modifiche approvate al servizio postale per degradarne gli standard e ritardare le consegne”, affermano la speaker della Camera Nancy Pelosi e il leader dei democratici in Senato Chuck Schumer.
Sotto la guida di DeJoy, il sistema postale americano ha ridotto le sue operazioni diventando più lento e meno affidabile, tanto che anche alcuni repubblicani hanno denunciato carenze. Ritardi e mancanza di affidabilità che rischiano di pesare sul voto di novembre, che vede 180 milioni di americani in possesso dei requisiti per votare via posta. Proprio il voto per corrispondenza è l’obiettivo degli attacchi più recenti di Donald Trump, che è arrivato perfino a parlare di “frode” e a ipotizzare un (di fatto impossibile) rinvio del voto. Ancora oggi Trump ha difeso in una intervista alla Fox gli sforzi del suo governo per attuare modifiche alle Poste in vista delle elezioni di novembre, ma ribadendo la volontà di aumentare i seggi per favorire il voto di persona.
La Camera dei Rappresentanti ha perfino sospeso la pausa estiva e rientrerà a Washington la prossima settimana per affrontare il tema del Us Postal Service, con l’audizione dello stesso DeJoy. Nancy Pelosi ha detto che “nel paese vediamo i devastanti effetti della campagna del presidente Donald Trump per sabotare le elezioni manipolando il servizio postale”.
Una dozzina di Stati controllati dai democratici minacciano una causa contro l’amministrazione Trump e le Poste Usa per bloccare i cambiamenti operativi che potrebbero rallentare il voto per corrispondenza.