“IMMOBILI, VALORI E PREZZI DA CRISI” – ASSOEDILIZIA – IL GIORNO/ IL RESTO DEL CARLINO/ LA NAZIONE
Achille Colombo Clerici
Prezzi degli immobili in crescita nel mondo, in calo in Italia, nonostante una ripresa delle compravendite. E’ l’indice della sofferenza della nostra economia.
Possiamo ritenere che fino a quando non ci sara’ un netto recupero dei valori immobiliari, legato ad un deciso incremento delle transazioni, non potra’ considerarsi superata la crisi economica, perche’ si tratta di questione legata alla ripresa di fiducia delle famiglie risparmiatrici italiane.
L’errata politica della casa, praticata sino ad oggi nel nostro Paese, con l’annullamento del plusvalore immobiliare legato al mercato – una colossale perdita di ricchezza generale per l’intero Paese – ha portato alla difficolta’ di far decollare, dati i ristrettissimi margini di economicita’ rimasti, le operazioni individuali di rigenerazione urbana, di riqualificazione edilizia, di efficientamento energetico degli edifici. Operazioni salutari anche per l’economia in generale, data la loro valenza anticiclica.
Il governo sta facendo lo sforzo di introdurre meccanismi di incentivazione. Occorrerebbe anche una liberalizzazione dal carico fiscale, degli investimenti a reddito nell’immobile. Mentre permangono una tassazione punitiva sui redditi immobiliari, una fiscalita’ sui trasferimenti foriera di sperequazioni, minacce di inasprimenti relativamente alle successioni ed alla revisione catastale. Su tutto aleggia lo spauracchio della ‘patrimoniale’.
Piu’ di 20 milioni di case – sulle complessive oltre 30 milioni – non fanno ammodernamenti o adeguamenti di impianti e riqualificazioni edilizie, non danno lavoro ad imbianchini, piastrellisti, impiantisti di apparecchi igienico-sanitari, traslocatori, falegnami e mobilieri, operai edili, professionisti, agenti immobiliari e via dicendo. Come avverrebbe, viceversa, se ci fosse una mobilita’ legata alla locazione, un istituto economico che va estinguendosi a causa di una miope politica punitiva.
Una situazione dunque imbalsamata, tipica delle societa’ rurali, non certo di quelle industriali e terziarie o quaternarie che dir si vogliano.