L’intervento per l’impianto del defibrillatore sottocutaneo removibile è stato effettuato ieri ed entro fine settimana, fra giovedì e sabato, Edoardo Bove potrà finalmente lasciare l’ospedale di Careggi dove si trova ricoverato dalla sera del 1° dicembre quando fu colpito da un malore in campo, al minuto 17 di Fiorentina-Inter.
Il giocatore viola è stato in terapia intensiva del Pronto soccorso poi da mercoledì scorso si trova nel reparto Utic, Unità terapia intensiva cardiologica. Stando a quanto appreso l’intervento (considerato ormai di routine) è riuscito e così Bove potrà tornare a breve a casa, non prima di fermarsi al Viola Park per salutare e abbracciare il tecnico Raffaele Palladino e i compagni di squadra che da subito gli sono stati vicini, insieme ai genitori Giovanni e Tanya e alla fidanzata Martina.
Secondo il protocollo sanitario l’impianto del defibrillatore è necessario per essere dimesso dall’ospedale, di qui la decisione del 22enne centrocampista approdato a Firenze a fine agosto in prestito dalla Roma cui è legato da un contratto fino al 2028: il club viola, dove il giocatore si è da subito ben inserito, ha il diritto di riscatto fissato a 10,5 milioni di euro che diventa obbligo in caso del 60% delle presenze.
Dando per scontato che la salute viene avanti a tutto, quando accaduto sospende al momento la carriera di Bove che insieme alla famiglia si prenderà tutto il tempo per decidere quale strada intraprendere: prima di ogni decisione attenderà l’esito dei vari esami cui è stato sottoposto per capire la natura del malore (se genetica o conseguente a un’infezione) e le cause che lo ha generato. Gli stessi medici vogliono avere un quadro clinico preciso e ciò potrebbe richiedere qualche mese. Come emerso da fonti vicine alla Fiorentina il fatto che il defibrillatore impiantato sia di tipo removibile (per toglierlo occorrerebbe un piccolo intervento chirurgico) fa sì che Bove possa scegliere in totale autonomia.
Le normative italiane in materia sono più rigide rispetto all’estero, quindi ad ora il centrocampista romano non potrebbe riavere l’idoneità per continuare a giocare nella Fiorentina o in altri club del nostro Paese. Ma anche fosse costretto a tenere un defibrillatore permanente potrebbe proseguire la carriera all’estero, a partire dalla Premier League dove ad esempio sta militando il danese Christian Eriksen che dopo l’arresto cardiaco accusato durante una gara di Euro 2020 con la nazionale, lasciò l’Inter per trasferirsi al Brentford e quindi al Manchester United dove gioca tuttora. Intanto pure Luciano Spalletti ha voluto inviare oggi un messaggio a Bove: ”Andrò a trovarlo presto, non voglio pensare al suo futuro incerto perché lui è un ragazzo eccezionale da tutti i punti di vista – ha dichiarato il ct a margine dell’inaugurazione della mostra ‘Sfumature di Azzurro’ curata dalla Figc insieme al Museo del calcio di Coverciano – Come tanti altri giovani era nel mirino della Nazionale pertanto speso che completi questo suo percorso per vederlo di nuovo allenarsi”.
Fonte: ansa.it