Disarticolata la pericolosa organizzazione mafiosa della Stidda che negli ultimi anni ha imperversato nella cittadina siciliana appropriandosi di parte del territorio con la tipica forza e violenza mafiosa, che da sempre l’ha caratterizzata. In carcere capi, gregari e sodali che hanno gestito un fiorente traffico di sostanze stupefacenti, hanno infiltrato l’economia legale attraverso imprese di comodo, facendo estorsioni a tappeto, specie con il metodo dell’imposizione dei prodotti delle loro aziende. Tante le spedizioni punitive degli ‘stiddari’, organizzate anche con l’uso di armi e con danneggiamenti seguiti da incendi, ai danni di chi osava contrapporsi al loro potere criminale, con una potenzialità “militare” costituita da “500 leoni”, ossia di 500 uomini armati che avrebbero potuto scatenare l’ennesima guerra di mafia. Le indagini svolte nel procedimento hanno consentito di fotografare l’ala violenta del clan, ricostruendo plurime condotte estorsive poste in essere ai danni di commercianti ed imprenditori riottosi o poco propensi a sottomettersi al loro volere, che – nonostante ciò – hanno trovato il coraggio di denunciare le estorsioni.