È in arrivo un’alternativa ‘green’ al vetro comunemente utilizzato: grazie ad amminoacidi, i mattoncini base delle proteine, di origine biologica e poi modificati in laboratorio, è ora possibile fabbricare un vetro riciclabile e biodegradabile.
Il risultato, pubblicato sulla rivista Science Advances, si deve alla ricerca coordinata dall’Accademia Cinese delle Scienze ed eliminerebbe il costo ambientale dovuto allo smaltimento di questo materiale.
Il vetro è onnipresente in natura ed essenziale per la vita umana, ma quello tradizionale non viene facilmente degradato in natura.
Diversi tentativi di produrre un vetro ecologico di origine biologica erano già stati fatti in passato, ma si sono tutti bloccati di fronte al principale ostacolo del processo produttivo: le molecole di origine biologica non sono stabili e si decompongono facilmente alle alte temperature tipicamente utilizzate nella fabbricazione del vetro.
Per risolvere questo problema, i ricercatori guidati da Yan Xuehai hanno provato a modificare in laboratorio la struttura di amminoacidi e altre molecole simili, in modo da renderli più resistenti e, allo stesso tempo, ottenere un materiale con le proprietà ecologiche desiderate. Grazie a questa tecnica innovativa, il vetro ottenuto mostra una combinazione unica di proprietà funzionali e caratteristiche ecologiche: ha eccellenti caratteristiche ottiche (come la trasparenza), buone proprietà meccaniche ed è anche flessibile durante la lavorazione, oltre ad essere biodegradabile e riciclabile.
“Il concetto del vetro ‘bio’ potrebbe aprire le porte ad una tecnologia green per un futuro più sostenibile”, commenta Xuehai. “Ci troviamo però ancora in uno stadio di laboratorio, ben lontano dalla commercializzazione su larga scala”.