Benvenuti nella nuova rubrica di Informazione Quotidiana INNOVECONOMIA nella quale andremo ad esplorare le tendenze e gli sviluppi nel mondo delle start-up e dell’innovazione e ad analizzare le nuove tendenze delle innovazioni tecnologiche e i loro effetti e cambiamenti sulla nostra società. Scopriremo anche come le aziende stanno adattando strategie per rimanere competitive e infine quali saranno le sfide del futuro per tutti noi. Spero che troviate queste discussioni interessanti e che possano far crescere in voi curiosità su questo mondo che impatterà sempre di più la vita di tutti i giorni.
Oggi inizieremo a trattare l’innovazione che sta facendo più discutere, l’intelligenza artificiale generativa. Gli ultimi mesi del 2022 hanno portato nel campo del Tech un’innovazione senza precedenti con lo sviluppo di nuove tecnologie basate sull’intelligenza artificiale di cui la più famosa ChatGPT. Ma cosa è esattamente l’intelligenza artificiale? È una tecnologia che rivoluziona il modo di interagire da parte dell’uomo nei confronti delle macchine racchiudendo in esse sistemi che includono elaborazione del linguaggio naturale, riconoscimento verbale e visione artificiale. Come già citato prima, la più famosa a livello di cronaca è senz’altro ChatGPT, sviluppata e resa pubblica a partire dal novembre 2022, raggiungendo nel giro di pochi mesi milioni di utenti, e finendo addirittura nel mirino dei governi per il rischio legali alla raccolta e al trattamento dei dati personali e l’impatto che questo tipo di tecnologia può avere sulla stabilità della società di oggi. In particolare, si stima che nel mondo del lavoro l’AI potrebbe impattare su circa 300 milioni di posti full-time con particolare riguardo ai settori di ufficio e amministrativi, comparto legale e infine di architettura e ingegneria. Quali sono le innovazioni che porterà nel mondo dell’innovazione? L’introduzione dell’ AI nel contesto dell’innovazione richiede un’analisi approfondita e dettagliata perché può cambiare il modo in cui vengono prese le decisioni in materia di innovazione, e in particolare come queste idee vengano elaborate, processate e convalidate (che si tratti di un bene o di un servizio). Un esempio di questo fenomeno è Netflix, che grazie all’utilizzo dei big data e dell’intelligenza artificiale ha modificato il mondo della televisione poiché i dati principali che utilizza, la raccolta dati e la personalizzazione dell’interfaccia così come la scelta di idee cinematografiche per le produzioni di sitcom o film sono incentrati sul modello dell’intelligenza artificiale. Questo è un primo esempio di come già le aziende utilizzano l’AI per innovare. Secondo invece le stime di International Data Corporation (IDC), il commercio al dettaglio e settore bancario sono quelli che spenderanno di più per soluzioni di tipo intelligenza artificiale, soprattutto legata a soluzioni che migliorano l’esperienza del cliente, automatizzazione dei processi e motori di raccomandazione; per quanto riguarda il settore bancario, i suoi investimenti legati all’intelligenza artificiale andranno ad impattare la gestione del rischio attraverso applicazioni automatizzate e analisi delle frodi. Con riferimento al contesto nazionale, in Italia il mercato dell’intelligenza artificiale ha raddoppiato il proprio valore negli ultimi due anni, attestandosi ad un fatturato di circa 380 milioni, e le soluzioni più diffuse nel contesto italiano riguardano l’interpretazione del linguaggio naturale e i suggerimenti di contenuti in linea con le preferenze del cliente.
A questo proposito, in Italia stanno nascendo diverse start up basate su intelligenza artificiale come Aiko, start up deep tech che grazie alla sua tecnologia offre soluzioni per l’automazione di missioni spaziali introducendo anche una certa autonomia nelle decisioni prese durante una missione. Tuttavia, quando trattiamo questa tematica non si può non tenere conto della relazione delicata ma cruciale che sussiste tra AI ed Etica. Il punto da cui partire e che diventa determinante è la delega che l’essere umano dà alla macchina per agire e questa è una questione che si collega direttamente con il quinto principio inserito nelle linee guida per l’intelligenza artificiale etica, documento voluto dalla Commissione Europea e che si basa sull’esplicabilità e trasparenza, secondo il quale il criterio decisionale di un sistema di Intelligenza Artificiale deve poter essere controllabile e intelligibile per gli essere umani. A questo punto come applicare l’etica all’intelligenza artificiale? Sono stati definiti quattro principi etici ai quali occorre fare riferimento per l’utilizzo corretto dell’AI:
- Rispetto dell’autonomia umana, ovvero l’uomo deve poter mantenere la propria piena ed effettiva autodeterminazione.
- Prevenzione dei danni, ovvero i sistemi di Intelligenza Artificiale non devono causare danni o influenzare negativamente gli esseri umani.
- Equità, ovvero i sistemi di AI non devono ingannare gli utenti né ostacolare le loro libertà di scelta.
- Esplicabilità, ovvero i processi di AI devono essere autotrasparenti.