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Inps, Boeri punzecchia il governo.

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domenica, Novembre 24, 2024

Tito Boeri torna a punzecchiare il governo. Dopo aver sottolineato che la riforma delle pensioni appesantisce le casse del sistema previdenziale (“la mia sarebbe costata meno”), il presidente dell’Inps da Torino ha detto: “Non ci credo che l’ottava sia l’ultima salvaguardia per gli esodati. Ci avevano detto che lo sarebbe stata la settima, ma così non è stato e già sento il tam tam della nona”.

La presa di posizione di Boeri arriva nel giorno in cui l’Inps comunica i dati sui redditi dei pensionati da quali emerge come nonstante l’aumento della spesa sia quasi impossibile arrivare a fine mese per il trattamento previdenziale. Basti pensare che 6,4 milioni di pensionati (il 39,6% del totale) che non arrivano neppure a mille euro al mese. E a pagare il conto più alto – come nel mercato del lavoro attivo – sono le donne con una forbice spaventosa: il 48,3% delle pensionate non arriva a mille euro contro il 29,8% degli uomini.

Eppure lo scorso anno la spesa pensionistica è cresciuta dell’1,2% a 280,2 miliardi di euro, mentre i trattamenti complessivi sono calati a 23,1 milioni con una media di 1,4 assegni a pensionato. I beneficiari sono quindi 16,2 milioni, con un limporto medio per trattamenti che arriva a 12.136 euro annui.

Considerando, quindi, le singole prestazioni quelle che sotto i 1.000 euro al mese sono quasi 15 milioni pari al 64,6% del totale. Ma poiché circa un terzo dei pensionati percepisce più di una prestazione il dato più utile è quello sul reddito pensionistico medio dei pensionati: 2,03 milioni di pensionati contano su meno di 500 euro al mese e 3,36 milioni incassano tra i 500 e i 1.000 euro al mese. Altri 6,2 milioni di pensionati hanno redditi da pensione tra i 1.000 e i 2.000 euro al mese mentre poco più di un milione ha assegni superiore a 3.000 euro al mese. Tra i pensionati con i redditi più alti le donne sono appena 273.127 a fronte di 780.482 uomini.

Nelle classi di reddito più basse – sottolinea l’Inps – si concentrano le pensioni di tipo assistenziale che rappresentano forme di assistenza alle persone più disagiate per motivi economici o fisici e le pensioni ai superstiti che sono per loro natura di importo più basso di quella del dante causa. Se l’importo medio delle prestazioni è di 12.136 euro quello dei redditi pensionistici pro capite è di 17.323 euro l’anno.

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