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Intervista a Gerardo Brogna l’Art Couturier tra tradizione ed innovazione.

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domenica, Novembre 24, 2024

Biografia

Fashion designer e pop artist fiorentino, dopo gli studi d’arte e fashion design, inizia il suo percorso professionale nel mondo della moda con entusiasmo e dedizione. Giovanissimo si inserisce in prestigiose case di moda, partecipando alla realizzazione haute couture e prèt-à-porter, sviluppando uno stile personale con innovazione e originalità. Presto sviluppa anche l’interesse nella progettazione di stampe grafiche per tessuti e foulards. Col tempo sviluppa anche l’attenzione per l’accessorio, maturando competenze stilistiche e tecniche nel campo della pelletteria. Poliedrico e versatile, mosso dall’improcrastinabile esigenza di esprimere la sua vocazione artistica, riscopre il suo amore per l’arte, dove la sua creatività si veste di immagini eterogenee e colori vividi, dando vita ad uno stile personale decisamente pop. Immancabili e persuasive contaminazioni dal mondo della moda e della fotografia, caratterizzano lo stile eclettico della sua pop art, che apprezzatissima per la sua originalità ed effervescenza, trova anche un lusinghiero spazio in collezioni private internazionali.

Valentino.

Caro Gerardo, benvenuto su IQ. Ci parli di Lei e di come nasce la sua arte.

Quando studiavo storia dell’arte, ero particolarmente affascinato dall’arte classica e rinascimentale: dalle sculture mitologiche del Partenone, alla fisicità pittorica di Michelangelo e Raffaello. Ma ciò che mi entusiasmava ancora di più, erano gli stucchi sfarzosi e dorati del barocco le opulenze plastiche e cromatiche che adornavano chiese e palazzi  di una magnificente Italia. Il mio stile eclettico è decisamente pop, con reminiscenze classiche e barocche dove atmosfere insolite e surreali vengono talvolta contaminate da figure sacre e mitologiche, che regalano mistero e stupore all’opera.

Cosa rappresenta nelle sue opere?

Come fashion designer, attività che tuttora mi vede molto impegnato nelle consulenze per alcune aziende del settore, ho cominciato raffigurando il patinato mondo della moda. Dipingevo celebrità e icone dello star system internazionale per le quali nutrivo più ammirazione, collocandole in contesti ironici. Poi col tempo sono passato a realizzare opere dai contenuti più eterogenei, spaziando dal mondo classico a quello futuristico, creando un mashup spazio temporale.

Il Tempio di Medusa.

E’ stato ispirato da qualche artista contemporaneo o del passato?

In principio sono stato ispirato dai lavori fotografici di David LaChapelle e di Pierre et Gilles, nei quali ritrovavo una forte affinità artistica. Tuttavia il mio genere è diverso, anche se ci accomuna l’uso di colori vivaci e la ricchezza meticolosa dei dettagli.

Quali tecniche usa?

Le mie opere sono realizzate con tecniche miste. Parto sempre da una base disegnata a mano, rielaborata digitalmente, avvalendomi spesso anche della tecnica del collage, ritoccata a pennello e l’uso di materiali 3d che accentuano un senso di profondità. Ogni opera viene in oltre proposta su carta in stampa serigrafica e su tela in tecnica gicleè, che mi permette di riprodurre le opere anche in formati molto grandi.

The Icons Box.

Dove possiamo apprezzare le sue opere?

Poiché ho cominciato da poco tempo ad affacciarmi al mondo dell’arte, ho partecipato solo a poche esposizioni collettive. Parte delle mie opere sono comunque visionabili sul mio sito web, mentre quelle realizzate su commissione, fanno parte di collezioni private.

Progetti per il futuro?

Continuerò sicuramente il mio lavoro di fashion designer, poiché la mia vocazione per la moda è viscerale ed irrinunciabile. Sto infatti lavorando alla realizzazione di un mio brand . Per quanto riguarda l’arte, le dedicherò comunque sempre più tempo da poter essere sempre più presente nel panorama italiano ed internazionale. Sto infatti valutando partecipazioni ad eventi espositivi anche all’estero.

The Ferragnez.

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