30/01/2013 – Siamo abituati ai partiti che sacrificano la verità alla propaganda durante la campagna elettorale. Ben diverso è però quando a fare propaganda è la CGIL, che si sente evidentemente parte attiva di questa campagna elettorale.
Il piano del lavoro presentato da Susanna Camusso è una nuova pagina di questo triste libro, ed è ancora più grave perché chiarisce il pensiero di chi potrebbe essere l’azionista di maggioranza di un eventuale governo PD-SEL.
La CGIL sostiene che la priorità per questo Paese sia un piano straordinario di 175 mila nuove assunzioni nel 2013 che costerebbe allo Stato, e quindi ai cittadini la bellezza di 10 miliardi.
Non contenta, propone altre misure che porterebbero l’aumento di spesa pubblica a 35 miliardi. La logica del piano della CGIL è: tagliamo la spesa pubblica per finanziare nuova spesa pubblica.
Sappiamo tutti come andrebbe a finire questa storia: tasse, inefficienze e intrecci ancora più forti tra politica e affari (le cui conseguenze vediamo in questi giorni nella vicenda MPS).
Speriamo che la linea della CGIL non diventi quella della coalizione Bersani-Vendola perché altrimenti si porrebbe un problema serio di affidabilità della coalizione che si candida a governare il Paese.