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L’AITO – Associazione Italiana dei Terapisti Occupazionali e Disabilmentemamme insieme per la Giornata Mondiale della Terapia Occupazionale 2023.

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giovedì, Novembre 21, 2024

Dal 27 Ottobre 2010, su iniziativa della World Federation of Occupational Therapists (WFOT), si celebra ogni anno la Giornata Mondiale della Terapia Occupazionale.

Questa Giornata nasce con lo scopo di promuovere la professione globalmente e, nello specifico, nei 110 Paesi rappresentati dalla WFOT in cui ha sede un’associazione dedicata alla Terapia occupazionale.

Il tema di quest’anno, l’”Unione attraverso la comunità”, promuove il nostro ruolo nel lavorare collaborando al fine di facilitare la partecipazione e l’interazione all’interno della comunità.

L’obiettivo principale della professione è quello di migliorare il benessere globale della persona, promuovendo l’integrazione sociale e fungendo da ponte tra persona, associazioni e società nel suo insieme; in questo senso la comunità è di fondamentale importanza ed influenza direttamente il funzionamento dell’individuo.

In occasione dell’assemblea generale COTEC tenutasi a Lubiana lo scorso 21 Ottobre, la presidente della WFOT, Samantha Shann, ha riportato e sottolineato l’importanza della presenza di un team multidisciplinare per massimizzare la funzionalità e l’integrazione sociale dell’individuo, così come definito dalla “Rehabilitation 2030 Initiative”.

L’Associazione Italiana dei Terapisti Occupazionali (AITO) si impegna a promuovere il valore dell’Unione attraverso iniziative che hanno come cardine l’integrazione dell’individuo all’interno della comunità. Tra queste, la cooperazione nella trasformazione di Parco Schuster (Roma) in Parco Inclusivo Universale e l’organizzazione di workshop riguardanti il ritorno alla guida, il benessere sessuale, il gioco o l’inserimento lavorativo.

Attività quotidiane ovvie per chi non ha limitazioni, ma mai banali per chi ha subìto un trauma o ha una disabilità congenita o acquisita.

Il terapista occupazionale si adopera per permettere una vita piena, attiva e partecipata, che aumenti la consapevolezza di quelli che sono i reali bisogni riabilitativi. Una recente indagine dell’OMS ha infatti sottolineato che una persona su tre ha bisogni riabilitativi, e che questi non vengono soddisfatti.

Il pensiero comune può essere talvolta associato all’intervento che il riabilitatore svolge in seguito la frattura di un osso o alla rottura di un legamento, ma per “bisogno riabilitativo” non si intende solo la capacità di deambulare di un individuo. Indicativa è l’espressione sorpresa quando, durante le prime sedute di valutazione, la persona con disabilità, per esempio con esiti di ictus, autismo, schizofrenia, una malattia rara o qualsiasi altro genere di patologia, si sente domandare dal terapista occupazionale: Come trascorre la giornata? Quali sono le occupazioni che vorrebbe svolgere o che gli altri si aspettano che svolga? E’ in grado di stirare? Fare la spesa? Prendere i mezzi pubblici? Praticare sport? Organizzare un appuntamento romantico? Quali sono i suoi valori? I suoi interessi? I suoi obiettivi?

La riabilitazione non ha come fine ultimo il rientro a casa, ma il rientro nella comunità, comunità intesa come insieme di persone che condividono gli stessi comportamenti e interessi, intesa come collettività.

La salute non è soltanto un bene individuale ma soprattutto risorsa della comunità e pertanto bene universale.

È pure per questo motivo che il Terapista Occupazionale è inserito in tutte le aree patologiche individuate dall’OMS nei Pacchetti di intervento in riabilitazione. I pacchetti delineano gli interventi essenziali per la riabilitazione per 20 condizioni sanitarie con un’elevata prevalenza e alti livelli di disabilità associata in 7 aree patologiche. Il pacchetto di interventi per la riabilitazione comprende informazioni sulle esigenze della forza lavoro, sulle attrezzature e sui materiali di consumo necessari per fornire questi interventi.

Al fine di affermare ed ampliare l’importanza della Terapia Occupazionale nel mondo, è necessario implementare l’evidence-based practice attraverso lo sviluppo e l’accrescimento della ricerca anche nel contesto italiano.

Per questo AITO ha avviato la formazione per i soci che hanno dato la propria disponibilità a partecipare ai gruppi di ricerca associativi, di modo da permettere ai più di conoscere il metodo scientifico e applicarlo nel proprio ambiente, al fine di migliorare le competenze professionali e offrire al cittadino un servizio sempre più appropriato.

L’Associazione dà appuntamento il 27 ottobre alle 18.30 per una diretta Instagram dedicata alla giornata ed invita a visitare il sito www.aito.it per essere aggiornati sulle iniziative future.

Il terapista occupazionale è il professionista sanitario della riabilitazione che focalizza il suo intervento sulle performance occupazionali in tutte le età della vita umana, e in tutte le patologie fisiche e mentali, che possano limitare le abilità di esecuzione.

Le performance occupazionali sono lo svolgimento delle comuni attività della vita quotidiana, la cura di sé, le attività produttive e del tempo libero.

Il Terapista Occupazionale, attraverso l’analisi dell’attività, valuta e interviene sulle tre componenti della performance:

la persona, facendo migliorare, acquisire o compensando le abilità di esecuzione;

le attività significative per la persona, modificandole e adattandole alle sue abilità;

l’ambiente fisico, sociale e culturale, rendendolo accessibile, per sostenere la partecipazione dell’individuo e promuoverne l’autonomia.

Disabilmentemamme

L’associazione DisabilmenteMamme nasce nel Dicembre 2022 dalla iniziativa di alcune mamme e donne con disabilità che dal 2019 si sono, in primis, riunite in un gruppo WhatsApp e, successivamente, hanno creato pagina e gruppi sui social.

Nei quattro anni precedenti la nascita della Associazione, vista la necessità e l’esigenza di scambiarsi importanti esperienze di vita, il gruppo ha realizzato diverse iniziative tra le quali spiccano:

  • sostegno a donne con disabilità, o mamme di bambini con disabilità, interagendo con loro o facendo da riferimento in vari ambiti, come quello sportivo, medico, legale, psicologico, fashion e tanti altri;
  • collaborazione per la realizzazione di tesi di laurea nel settore della maternità e disabilità;
  • divulgazione e sensibilizzazione sulla tematica della disabilità a bambini/ragazzi;
  • partecipazione a “Scienza Partecipata”, un progetto dell’Istituto Superiore di Sanita, finanziato dal Ministero della Salute, per la realizzazione di ausili per disabili;
  • sensibilizzazione delle istituzioni sulle discriminazioni legate alla disabilità.
  • realizzazione di interviste in collaborazione con una stazione radio online.

Il gruppo di Disabilmentemamme ha partecipato ad alcune trasmissioni televisive ed è stato inoltre intervistato da diverse testate giornalistiche.

L’Associazione ha, tra gli altri, come scopo principale quello di abbattere convinzioni errate sulla disabilità, genitorialità e indipendenza delle donne con disabilità. Tutto questo tramite testimonianze di vita vissuta e professionisti. Vuole inoltre operare per la realizzazione di interessi a valenza collettiva e si attiverà mediante l’organizzazione di:

  • incontri su tematiche riguardanti temi sociali, quali disabilità, a titolo esemplificativo, ma maternità e vita indipendente;
  • incontri con professionisti e persone comuni, allo scopo di rispondere alle molteplici domande e dubbi su come muoversi in una situazione di disabilità e maternità, sulla quale persiste ancora poca informazione;
  • iniziative culturali online, e in presenza, sui temi di interesse generale sulla disabilità, l’indipendenza e la maternità;
  • stipulazione di accordi e convenzioni con Enti ed Istituzioni pubbliche e/o private per la promozione e l’esercizio delle sue attività;
  • collaborazione con Associazioni ed Istituzioni che ne facciano richiesta, purché queste abbiano finalità non a scopo di lucro, e siano ritenute utili per il raggiungimento degli scopi istituzionali;
  • raccolta fondi attraverso iniziative di autofinanziamento e/o ricerca fondi;
  • attività consentite dall’ordinamento in materia di associazionismo e Terzo Settore utili al fine di conseguire gli scopi associativi e finanziarne le attività.

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