Negli anni 50 un biologo e fisiologo statunitense di nome Ancel Keys elaborò uno studio osservazionale, passato alla storia con il nome di Seven Country Study. All’interno di questo studio sono state messe a confronto le diete di sette diversi paesi: Italia, Stati Uniti, Grecia, Finlandia, Paesi Bassi, Jugoslavia e Giappone, in modo da osservare i vantaggi e gli svantaggi dei diversi modi di alimentarsi sulla salute delle persone, in particolare per quanto riguarda i problemi cardiovascolari. I risultati di questo studio furono subito chiari, uno stile alimentare mediterraneo, basato sul consumo soprattutto di alimenti vegetali come frutta, verdura, cereali integrali e legumi, con un moderato consumo di alimenti di origine animale, era in grado di ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari.
Successivamente, negli anni 90, è stato avviato un altro studio osservazionale in 10 paesi in Europa, il progetto EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition). Questo studio durò 25 anni, coinvolgendo 521.000 persone. Lo scopo dello studio EPIC è stato quello di indagare sul rapporto tra dieta, stile di vita, fattori ambientali e sviluppo di patologie come il cancro o altre malattie croniche. Da questo studio è emerso che un eccesso di zuccheri semplici, di carne conservata, di cibi industriali e lavorati può infiammare il nostro organismo alterandone il metabolismo e l’equilibrio ormonale creando le condizioni ottimali per sviluppare malattie come il diabete, patologie cardiovascolari e tumori.
Oggi pochi anni dopo la fine dello studio EPIC, la Dieta Mediterranea si riconferma essere il miglior approccio dietetico secondo le classifiche annuali di U.S. News & World Report, grazie agli effetti positivi sulla longevità, sulla perdita e controllo del peso, sulla salute del cuore, sulla prevenzione del cancro, delle patologie cardiovascolari e sulla prevenzione e controllo del diabete.
Un ultimo punto, oggi sempre più importante, riguarda la sostenibilità di quello che noi mangiamo. Una dieta, come quella mediterranea, ricca di alimenti vegetali, con grande importanza alla stagionalità e ai prodotti locali, ha un impatto ambientale nettamente più basso rispetto a una dieta ricca di alimenti di origine animale (carne rossa in primis) e di alimenti industriali e processati.
La Dieta Mediterranea si rivela non solo essere molto importante per la salute della persona, ma anche una dieta estremamente sostenibile per il pianeta.
Dott. Febo Quercia- Biologo Nutrizionista
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