Buon pomeriggio cari deliziosi amici della domenica, problemi di salute mi hanno fatta stare lontana da voi, meno male che ho il mio medico personale che me li risolve in un attimo……il sempre caro Dott. Brozzi che nonostante i suoi impegni, riesce comunque a trovare tempo per i suoi pazienti e amici, io sò di essere insopportabile, ma lui mi aiuta lo stesso…..senza sopportarmi, quando l’amore vive in un cuore, c’è sempre e per chiunque. Grazie doc, a te e Fede, siete unici.
Passiamo subito ad uno scritto di Ivan che ormai fa parte del nostro team, eh si amici cari, siamo divenuti una squadra, tutto è cominciato con il Dott Brozzi medico della magica, poi scrittore e poeta, poi maestro di poesia ed ora abbiamo i nostri lettori fissi che non vedono l’ora di veder pubblicate le loro poesie.
Devo farvi i miei complimenti ragazzi, soprattutto per l’età, state dimostrando di avere delle idee e di questi tempi è importante, considerando quanti giovani passano la loro giornata sul pc soli con se stessi.
Quando si scrive un verso poetico, bello , brutto, corto, lungo, rimato e non, l’importante è scriverlo e avere anche il coraggio di farlo leggere agli altri senza preoccuparsi di eventuali giudizi negativi, questo significherebbe avere timore degli altri e la nostra “squadra” non ne ha, giusto?
Veniamo a noi dunque, leggiamo insieme al Dott Brozzi cosa è riuscito a comporre questa settimana il nostro giovane amico:
LA FAVOLA IN UN SOGNO
Per te che cercavi la favola in un
amore sognato fin da piccola.
Per te che hai riscaldato il mio cuore
senza chiedermi nulla in cambio.
Per te che desideravi una persona diversa
al tuo fianco e che mi amavi comunque.
Sono io ora a chiederti di vivere la
favola tanto agognata..
Sono io ora a provare pentimento degli
errori commessi e a desiderarmi diverso.
Sono proprio io ora a chiederti di
amarmi come un amore nuovo.
Non è tardi per amare nè
per tornare a sognare…….
Ivan Vita
Dobbiamo ammettere che Ivan ci sa fare e ci sta sorprendendo sempre più.
Passiamo allo scritto dell’altro giovane amico di Roma che da quando ha conosciuto personalmente il nostro “maestro” non fa altro che scrivere, scrivere, scrivere….ho scelto per voi questi versi:
IL PARCO MAGICO
L’entrata di un parco magico,
terra di colori, sogni e lacrime.
Io e zio sempre lì col cuore
lui non c’è più, è volato via….
era molto malato, ma forte
e sconfisse l’oscuro male.
Io ero un adolescente buono
e i miei occhi erano innocenti
ero bello, timido, romantico
tremavo per ogni cosa.
Ma zio era vicino a me ad ascoltarmi,
ora sono solo e confuso…..
Opocai
Il nostro amico usa firmarsi così ed io rispetto ciò che mi viene spedito, c’è una poesia che voglio farvi leggere e che trovo particolare, l’ha composta una lettrice e s’intitola:.
SCINTILLE IN FESTA
Scintille in festa
riflettono luci
su anonimi specchi;
ora accese ora mute
tracciano eventi
trascorsi
sull’onda fluttuante
del tempo
Era il povero desco
colmo di risa silenti
pur nel diniego
dei padri;
era l’antico braciere,
tepore d’ogni anima
sola
e il volto rugoso
dallo sguardo appassionato
sul mio cuore fanciullo.
Era la festa quotidiana
della vita
oggi memoria
sul non senso
vorticoso
del mio tempo.
M. P. Palleschi
Un’altra poesia del nostro team e che mi ha attratta per la sua fluidità è stata scritta da un’amica ormai fissa al nostro appuntamento domenicale:
Oltre le barriere
Poter scoprire
tutto ciò che di bello
c’e nella vita
oltre le barriere
elevate dal destino,
ma non di rado
da noi stessi create,
che incombenti
ci negano di vedere
come pur un fiore
allo sbocciare
possa aver le sembianze
di un prodigio.
Consuelo
A questo punto non può certo mancare il sonetto scritto per noi dal carissimo Dott. Brozzi, il quale non ci risparmia le sue rime in romanesco e neanche la sua sottile satira verso questa “politica stramba” che ci sta perseguitando da quasi un anno:
ER “SANTO DECA”
Nell’era dell’ormai “chissenefrega”
in cui “ognun per sé e Dio de tutti”
mischianno’nsieme boni e farabbutti,
chiunque trova n’santo se lo prega.
Stò presentaccio c’ogni futur nega
ndò pure i belli se fanno brutti
e co l’arberi boni senza frutti,
na sola cosa regna: “Santo Deca!”
Piace er peccator ma er Santo stanca
in de stà vita letta cor Bignami,
e li preggi depositati ‘n banca.
Li chiameno infatti “derivati”
sti fij de chi n’se sa come se chiami,
ringrazziannoli semo arivati!
Mario Brozzi
Abbiate ancora un attimo di pazienza, amici della domenica, anch’io ce la sto mettendo tutta e inseguo il maestro con i sonetti……come al solito il mio ve lo regalo per ultimo:
AMASSE SENZA PENSIERI
L’amore che ce vive in fonno ar core
sta niscosto e nun chiede che senti.
Lo dovemo custodì con calore
è la realtà dell’esseri viventi.
Perchè dovemo vive de rancore?
Er sentimento bono è nelle menti,
si lo capisci bene, sinnò more.
Pe amà nun se dev’esse intelligenti.
Trattanno che quarcuno nun capisce
com’è bello amasse senza pensieri,
pare chiaro che dopo se stupisce
senza crede ai sentimenti veri.
C’ha paura che l’antro lo rapisce,
ma è amore che appartiene ar ieri….
Cari amici, scrittori e poeti della domenica, ringraziando sempre il direttore di informazione quotidiana, Pietro Bardoscia che ci ospita su questa rubrica la domenica e il Dott Brozzi che collabora con noi, invio a tutti un forte abbraccio virtuale.
Laura Cugini