Antonio Sergi, classe 1988, giornalista pubblicista, ricercatore sociale e scrittore calabrese. Tra le sue opere letterarie ricordiamo: “La lucerna di Psiche”( Falco Editore), “Folle” ( Falco Editore),
“ Biondo e smeraldo” ( Falco editore) e “Assoggettati” ( Comet Editor Press).
Sempre per la Comet Editor Press ha scritto il suo nuovo libro , dal titolo “La passione pazza del diavolo”: una sorta di “Zibaldone” come ha già detto qualcuno, ove raccoglie pensieri, emozioni pregresse ed attuali, sentimenti e sensazioni suggestive, sparse nelle pagine del libro.
L’autore offre una rassegna di odio e amore, di tenerezza e distacco, tra i binomi della vita reale (“Restano i baci non dati. Ognuno di noi ha dentro un’aura invisibile che però si mostra solo a chi ha gli occhi adatti per riconoscerla”è un verso che accompagna la ricerca struggente d’amore di Antonio Sergi ), al servizio di una vita che osserva la passione pazza, quella che va e quello che viene, sempre pronta a scoprire l’anima dei gesti, e come direbbe l’autore: “Non è il riposo della notte che la rende speciale. E’la densità del pensiero che si fa sogno. Il cuscino diventa confessore dei segreti più intimi e ogni tormento si traduce nella svolta del ricordo”, un inno sublime che rappresenta il punto cruciale delle riflessioni all’ombra del “vivere per amare”, perché senza amore non c’è la vita stessa.
Una passione pazza è quella che descrive Sergi-che si avvolge di luce, di baci, di ricordi, toccando con mano l’essenza del tormento, della grazia del battito ( Sergi prende in prestito molte immagini poetiche, utilizzando anche la figura retorica dell’ossimoro, in particolare “covo delle fate” , “equilibrio precario dell’amore”, oltre alle tante altre raffigurazioni contrastanti ma vicine e lontane nello stesso tempo), e con lucidità conferisce un’espressività emotiva all’interno del libro, senza aspettarsi una soluzione agli interrogativi, alla sofferenza e al dolore.
Vi è un percorso esistenziale nel libro, o almeno si scorge nella sua scrittura diretta e colloquiale, rivolta a chiunque senta il bisogno di amare, amarsi e abbandonarsi all’amore.
Un ritorno agli odori di Settembre , che sa di inizio e di cose nuove è una costante nel suo scrivere, quasi a volere anticipare l’eleganza del freddo, e per l’appunto la spiega così: “ Amo la pioggia, il freddo. Lo aspetto. Il freddo ha classe. Il freddo è pensiero: è passione”.
“Chi si allontana-un amore e/o amico-non va a morire. Si scosta, per andare a vivere da qualche altra parte”, è il suo consapevole annuire sul lembo della vita, costellato da scelte, intriso di strade e di orizzonti nuovi, ciononostante l’allontanamento produce presenza, amore e passione pazza, una poesia di tempi remoti.
A cura di Matteo Spagnuolo