QN Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione. Edizione del 16 aprile 2016 Achille Colombo Clerici
“Con la paura dentro casa”
Il malessere avvertito dagli italiani
Cosa preoccupa di più gli italiani? Crisi economica, terrorismo, immigrazione incontrollata, certo. Ma il primo posto – secondo la statistica diffusa dall’Istat – tocca alla criminalità, specie quella dei reati cosiddetti minori (furti, scippi, rapine). Nel comparto sicurezza al vertice ci sono i furti in casa, temuti da quasi tre italiani su quattro, per la precisione dal 72,5% dei residenti nel Bel Paese. La percentuale sale al 77,5% per chi paventa di trovarsi nell’abitazione assieme ai familiari quando entrano i malviventi. E non è il valore materiale delle cose o la quantità del denaro sottratti (ritenuti importanti da poco più del 10%) quanto il timore che la casa venga danneggiata e di essere privati di oggetti di alto valore affettivo.
Una paura comprensibile se si considera che a fronte di oltre 251.000 furti in appartamento denunciati nel 2014 – senza considerare quindi i furti non denunciati che sono quasi altrettanto numerosi – sono finiti in carcere solo 3.600 ladri, poco più di uno su 100 reati “ufficiali”. Svaligiare case è un crimine in continuo aumento; oggi più del doppio del 2003. Da rilevare che gli edifici con portineria registrano l’80% di furti in meno.
Il rischio di subire reati sulla proprietà è variabile sul territorio: il Nord presenta i tassi di furto in abitazione per 1.000 famiglie più alti rispetto al resto d’Italia; le regioni del Nord-ovest hanno il primato per quanto riguarda i borseggi, mentre il Sud mantiene quello sulle rapine.
Se a questi dati si aggiunge che due italiani su tre temono di essere scippati o rapinati in strada, si capisce come il tema della sicurezza resti centrale nel nostro Paese, in cui il primo desiderio è quello di sentirsi sicuri nella propria casa e per le strade della città in cui si abita.
Il quadro sulle condizioni di vita vede poi le criticità legate alla circolazione automobilistica per il 38,4% (41% nel Sud).
Seguono la difficoltà di parcheggio (37,3%), l’inquinamento dell’aria (36,7% che sale al 38,3% nelle regioni del Nord), la sporcizia nelle strade (31,6%), il rumore (31,2%), la difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici (30,5%, al Sud 36,3%) e la qualità dell’acqua di rubinetto (30,0%). Infine, il 9,2% delle famiglie – soprattutto residenti nel Mezzogiorno – segnala irregolarità nell’erogazione dell’acqua. Le percentuali sono in aumento sull’anno precedente per tutti i problemi segnalati.