Nel 2050 si stima che saremo intorno ai 10 miliardi di persone, questo significa sempre più persone da sfamare e di conseguenza un aumento della produzione di cibo, in un pianeta le cui risorse alimentari sono tutt’altro che infinite. Alla luce di questo fatto, un campo su cui occorrelavorare molto, è quello della riduzione dello spreco alimentare, in modo da rendere la produzionedi cibo più sostenibile.
Secondo la FAO il 45% di frutta e verdura, il 35% di pesce, il 20% della carne e dei derivati dellatte viene perso. Questa perdita può avvenire in qualunque fase della filiera, ovvero il processo che porta l’alimento dal campo alla tavola.
E per quanto riguarda noi consumatori? E’ stato stimato che circa il 30% del cibo che viene acquistato viene buttato.
Il problema dello spreco alimentare, oltre a una questione etica e ambientale, è anche di natura economica, sembra infatti che costi, a livello globale, 2.600 miliardi di dollari l’anno.
Cosa possiamo fare noi, nel nostro piccolo?
controllare il frigo prima di fare la lista della spesa
controllare periodicamente la scadenza degli alimenti che abbiamo in casa e impegnarci a
consumarli per tempo
fare liste della spesa funzionali, pianificandole in base alle esigenze a breve termine e non
andare a fare la spesa affamati
conservare bene gli alimenti prestando attenzione alle etichette
evitare di cucinare porzioni eccessive
regalare il cibo in eccesso
recuperare alcuni rifiuti alimentari, ad esempio i fondi del caffè per fertilizzare il terreno
inventare e creare ricette “svuota-frigo” con gli alimenti prossimi alla scadenza: minestroni, torte
salate, pasta al forno, sono tutti piatti che si prestano bene come menù “anti-spreco”.
E’ fondamentale imparare a dare il giusto valore al cibo e a chi lo produce, lo spreco alimentare non è solo uno spreco di cibo, ma anche di risorse importantissime, come acqua, terreno e fertilizzanti.
Un messaggio positivo però esiste: secondo un recentissimo report del 2020 per la prima volta in 10 anni assistiamo a un calo dello spreco alimentare del 25%.
Dott. Febo Quercia- Biologo Nutrizionista
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