“Abbiamo avanzato una proposta italiana alternativa”. Così il premier Giuseppe Conte al termine della prima giornata di lavori del Consiglio europeo. Era stato il presidente dello stesso Consiglio europeo, Charles Michel, nel tentativo di rompere le resistenze del premier olandese Mark Rutte, a presentare una proposta che prevede la possibilità di ricorrere a una sorta di ‘freno d’emergenza’ che bloccherebbe i pagamenti del Recovery Fund se non ci fosse “consenso” tra i governi, rimandando la questione ai leader. Il meccanismo verrebbe applicato sull’attuazione dei piani nazionali di riforma, non sul loro ok iniziale. Ma questa ipotesi non convince il presidente del Consiglio: “Ho rappresentato, nonostante l’impegno e la generosità dello sforzo”, che la nuova proposta di Charles Michel “è una proposta non spendibile. Ho presentato una proposta italiana alternativa”, ha sottolineato Conte al termine dei lavori.
“La proposta italiana era per elaborare un coinvolgimento anche del consiglio ma rispettoso delle prerogative della commissione, a cui in base alle previsioni comunitarie spetta la prerogativa sull’attuazione del bilancio”, ha spiegato il presidente del Consiglio. “Su questo non si può transigere: è una funzione che i trattati attribuiscono alla commissione. La nostra era una proposta che comunque consentiva al consiglio di elaborare da parte della commissione una maggiore attenzione. Nulla di più”, ha aggiunto.
“Noi dobbiamo declinare – ha sottolineato ancora il premier – un programma che favorisca la ripresa europea, soprattutto i Paesi più colpiti, meno resilienti.