IQ. 06/04/2013 – A Civitanova Marche una coppia di coniugi si è suicidata per difficoltà economiche. I coniugi si sono impiccati e i loro corpi sono stati trovati nel garage dai vicini di casa, che hanno subito avvisato i carabinieri. Appena ha saputo la notizia si è ucciso anche il fratello della donna. Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, diretti dal capitano Domenico Candelli, l’uomo aveva lavorato come impiegato in una ditta calzaturiera e non aveva pensione.
La donna, invece, era un’artigiana in pensione. Sembra che la coppia non riuscisse a tirare avanti, avendo come unica fonte di reddito la piccola pensione della moglie. Di fronte a tale scempio non vi sono parole. Dolore, solo immenso dolore e più è grande il dispiacere più sembrano inutili le parole di cordoglio giunte dal mondo politico. Ci vogliono soluzioni concrete, fatti e non solo promesse. Le persone si uccidono perché non riescono più a vivere. E non parliamo di vizi o lussi, ma parliamo del necessario. Le persone non hanno più di che mangiare o non hanno soldi per pagare un affitto o le bollette. Tanti, troppo, sono in questa situazione di indigenza e necessità. Non ci vuole nulla a pensare di farla finita e a farlo davvero. Bisogna interrompere questa voragine di decadenza e paura, di necessità e di sciacallaggio. I cittadini, esseri umani, innanzitutto, non dovrebbero trovarsi in tale situazione. E di fronte a tali suicidi e a tanta disperazione davvero le parole sono troppe, inutili.