di Gianluca Colasanti
IQ. 23/02/2014- E’ ufficialmente iniziata l’era di Matteo Renzi alla guida del paese. L’anno scorso, di questi tempi, il sindaco rottamatore era finito in un angolino, intento a fare la campagna elettorale a favore di Bersani, suo sfidante alle primarie di fine 2012.
Oggi, a distanza di soli dodici mesi, Renzi ha giurato al Quirinale, ha ricevuto il campanellino da Letta e ha dato il via al proprio governo del cambiamento con la battuta: “La ricreazione è finita”. Accogliendo queste parole del neo premier in maniera decisamente positiva andiamo a scoprire qualcosa in piu’ sulla squadra di governo che affiancherà l’ormai ex-sindaco di Firenze in questa avventura. L’idea che tutti, o quasi, abbiamo avuto mentre venivano annunciati i ministri è stata abbastanza chiara: un “rimpasto” del governo delle larghe intese proposto da Enrico Letta circa dieci mesi fa.
Ed è stato proprio l’incontro tra Renzi e Letta per il simbolico scambio del campanellino (che rappresenta il passaggio di consegne) uno dei punti piu’ caldi, o freddi, della giornata di ieri. L’ex Presidente del Consiglio infatti ha compiuto quest’ultimo passaggio in maniera distaccata, non rivolgendo lo sguardo verso Renzi, degnandolo solo di una stretta di mano fugace prima di lasciare la sala molto scuro in volto.
Tornando ai Ministri, ci sono state le attese conferme, che sanciscono il ritorno delle larghe intese. In primo piano c’è sicuramente il mantenimento di Interni, Salute e Trasporti da parte del Nuovo Centro Destra, con Alfano, Lorenzin e Lupi che riescono a garantirsi la presenza anche in questo nuovo esecutivo. Presenti anche esponenti dell’ala centrista con Stefania Giannini(Scelta Civica) all’Istruzione e Gianluca Galletti che arriva a dirigere il Ministero dell’Ambiente. Perdono la poltrona dunque gli ex ministri Bonino(Esteri) e Cancellieri(Giustizia). Il posto della leader radicale è stato preso da Federica Mogherini mentre per sostituire l’ex ministro Cancellieri, Renzi, con la collaborazione del Presidente Napolitano(esclusione dalla potenziale squadra del PM Gratteri), ha optato per Orlando, che passa dall’Ambiente alla Giustizia.
Altri passaggi da una carica all’altra sono quelli di Graziano Delrio, che diventa sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, lasciando gli Affari Regionali a Maria Carmela Lanzetta, unica “civatiana” all’interno del nuovo Governo. Passa invece ai Beni Culturali Dario Franceschini, che viene sostituito al Ministero per i Rapporti con il Parlamento da Maria Elena Boschi, renziana di ferro e componente piu’ giovane(33 anni) della squadra del premier toscano.
Infine, sarà l’ex presidente OCSE, Padoan, ad assumere il delicato incarico di Ministro dell’Economia, mentre avremo la prima donna a dirigere il Ministero della Difesa, Roberta Pinotti. Ovviamente tutti ci auguriamo che Renzi, con questa squadra di Governo, possa applicare i decisivi cambiamenti annunciati, con riforme che possano risollevare il paese. Resta, tuttavia, da constatare quanto possa realmente cambiare verso al nostro paese un Governo che, per alleanze e nomi, ricorda decisamente quello dimissionario di dieci giorni fa.