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La rivoluzione della finanza per Loretta Napoleoni. Gestione patrimoniale per tutti? Merito della tecnologia.

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Per i pionieri dell’internet la Rete era uno strumento di democratizzazione che avrebbe promosso l’eguaglianza. Certo non è stato così, però ci sono settori dove l’innovazione tecnologica promuove cambiamenti radicali che facilitano l’accesso a determinati servizi alla moltitudine. Alcuni di questi servizi sono finanziari. Tutti sanno che in passato, la gestione patrimoniale da parte di consulenti specializzati era accessibile solo agli individui ed alle famiglie facoltose.

La gestione patrimoniale si è aperta a tutti

Era anche un regno finanziario dominato da istituzioni esclusive, nate per servite l’élite, e che tenevano lontano i redditi medi servendosi di elevate, spesso insormontabili barriere finanziarie al loro ingresso. Ma non è più così. L’innovazione tecnologica sta rendendo accessibile parte del panorama finanziario a un pubblico meno facoltoso e più giovane.

L’esempio di Robinhood

Tra i pionieri di questa rivoluzione c’è la FinTech Robinhood. Fondata nel 2013 da Vladimir Tenev e Baiju Bhatt, Robinhood è essenzialmente una società di intermediazione finanziaria online, consente agli utenti di acquistare e vendere asset, dalle azioni ordinarie alle obbligazioni fino agli ETF ed alle criptovalute attraverso un’app mobile e un sito Web di facile utilizzo.

Il nucleo del modello di business di Robinhood è l’approccio “freemium”, in cui i servizi di base sono forniti gratuitamente, senza commissione, mentre per accedere alle funzionalità premium, ad esempio il trading fuori orario, bisogna accendere un abbonamento a pagamento, il Robinhood Gold. Robinhood guadagna anche dal volume dei flussi che transitano nella sua piattaforma nonché attraverso prestiti. La società presta le azioni dei clienti ad altri trader o istituzioni, e ne percepisce gli interessi. Infine, l’azienda guadagna dai depositi dei clienti non investiti sui loro conti che trasferisce su conti fruttiferi presso le banche partner.

L’innovazione tecnologica ha permesso a Robinhood di portare a termine la sua missione “fornire a tutti l’accesso ai mercati finanziari, non solo ai ricchi” e di farlo guadagnandoci. Il 29 luglio 2021, Robinhood si è quotata in borsa sul Nasdaq con il simbolo HOOD per un valore pari a 32 miliardi di dollari, i due fondatori hanno intascato la bellezza di 6 miliardi di dollari ciascuno.

Cos’è e cosa fa Wealthfront

Un altro esempio di come l’innovazione tecnologica agisce da agente democratico è l’utilizzo dei robo-advisor. Si tratta di piattaforme automatizzate che si servono di algoritmi per la consulenza finanziaria e la gestione del portafoglio dei clienti, e spesso l’intervento umano è minimo. E’ questo il caso di Wealthfront, un sistema di investimento automizzato che ha sede a Palo Alto, in California, e che si distingue per le tipologie di conto, inclusi ben 529 piani di investimento per i risparmi degli studenti universitari, e per il suo pianificatore finanziario digitale Path, che può rispondere fino a 10.000 domande finanziarie.

Betterment è un altro esempio di servizi automizzati. Noto per la sua interfaccia user-friendly e i sistemi di raccolta delle perdite fiscali, Betterment è principalmente usato dagli investitori comuni e da chi conosce poco il mondo degli investimenti.

Le robo-banche

Anche le banche, ad esempio la U.S. Bancorp Investments, hanno sviluppato i propri robo-advisor, un servizio che consente investimenti facili con commissioni basse e un livello di salario minimo basso come requisito per accedervi. Vanguard, che gestisce fondi pensioni e fondi comuni, offre anche servizi di consulenza digitale, come Vanguard Digital Advisor e Vanguard Personal Advisor Services, rivolti rispettivamente ai principianti e a coloro con depositi più elevati.

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L’avvento dell’intelligenza artificiale ha incrementato la popolarità di questo tipo di servizi che non solo hanno costi molto più bassi rispetto a quelli dei consulenti finanziari ma spesso ottengono performance migliori rispetto ai secondi. E questo spiega perché banche come DBS hanno introdotto il NAV Planner, uno strumento che utilizza oltre un centinaio di modelli di intelligenza artificiale per la consulenza finanziaria personalizzata, e perché JPMorgan Chase ha acquistato Nutmeg, una delle principali società di consulenza robotica nel Regno Unito.

Siamo tutti un po’ più Altruist?

Parlando sempre di gestione patrimoniale “per tutti”, nel panorama dinamico dei servizi finanziari, un posto a parte spetta all’emergere della startup Altruist. Con una valutazione che supera 1,5 miliardi di dollari, il modello di business di Altruist rappresenta un cambiamento paradigmatico nel modo in cui i servizi di gestione patrimoniale vengono forniti e consumati.

Fondamentalmente Altruist si prefigge di promuovere la democratizzazione della gestione patrimoniale. Uno dei principali elementi del suo modello è impegno a fornire servizi di alta qualità a una frazione del costo. Questo approccio ha consentito alle aziende più piccole di ampliare le proprie attività senza l’onere di costi proibitivi. Il software e l’app intuitivi della piattaforma facilitano l’apertura del conto, il trading e la creazione di modelli finanziari personalizzati, il tutto mantenendo un’interfaccia user-friendly.

Il modello di business di Altruist non riguarda solo la tecnologia; è una questione di inclusività. Prendendo di mira investitori con un minimo di 10.000 dollari, Altruist sta colmando il divario tra i servizi finanziari disponibili ai ricchi e quelli accessibili alla persona media, in altre parole sta posizionandosi in una nicchia di mercato. Nel 2023, la società ha registrato uno sbalorditivo aumento dei ricavi del 550 per cento e ha triplicato il patrimonio in gestione per due anni consecutivi. Questa traiettoria di crescita conferma che la democratizzazione finanziaria a mano dell’innovazione tecnologica non è un fenomeno transitorio ma fonte di un cambiamento radicale.

Loretta Napoleoni

Fonte: STARTUPITALIA.EU

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