IQ. 04/09/2013 – Barack Obama vuole tempi rapidi dal Congresso per l’uso della forza in Siria e il Congresso accelera verso il via libera, con lo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner, che si schiera con il presidente. In partenza per il G20 di San Pietroburgo – un vertice che si annuncia complicato, con Vladimir Putin pronto a ribattere duramente e punto su punto alle posizioni Usa – Obama spiega che i raid contro le postazioni siriane non saranno un messaggio solo contro Assad, ma anche contro tutti coloro che, nel mondo, si schierano contro le regole internazionali.
Il messaggio all’Iran e non solo è trasparente e assume toni muscolari con i test missilistici sul Mediterraneo messi in atto oggi da Usa e Israele; mentre il segretario di Stato John Kerry sottolinea, in un’audizione al Congresso, che “il mondo ci guarda, sta seguendo cosa decidiamo”, ma precisa anche che “il presidente Obama non chiede di andare in guerra…Chiede invece l’autorizzazione di fermare Assad e l’uso di armi chimiche”. Ma nella decisione per l’attacco alla Siria, ha detto dal canto suo il capo del Pentagono Chuck Hagel nella stessa audizione, entra in gioco anche la credibilita’ degli Usa nella richiesta a Teheran di fermare la corsa verso armi nucleari.