L’accordo sul Recovery Fund ha permesso all’Italia di avere fino a 209 miliardi. Questi saranno divisi in 81 a fondo perduto e 127 come prestiti da restituire entro il 2058. Per potere accedere a questi fondi, che non vengono erogati automaticamente, l’Italia dovrà rispettare alcune condizioni indicate nel Recovery Plain.
La prima condizione è quella di presentare entro metà ottobre alla Commissione europea un preciso e dettagliato piano di riforme per il biennio 2021-2023. E’ previsto al punto A18 dell’accordo. Senza questo documento niente prima tranche dei fondi, che per il 70% dovranno essere impiegati nel biennio 2021/2022.
il Governo italiano in 90 giorni deve presentare un piano di riforme storiche. Progetti precisi, con costi, tempi, ritorno economico. Ed impiegare il 70% dei fondi (quindi circa 150 miliardi) entro il 2022. Con il costante controllo della UE. Se qualcosa non va secondo i piani, l’Europa sospende le erogazioni.
Il piano di investimenti in queste riforme dovrebbe prevedere ritorni superiori ai capitali impiegati, altrimenti il rendimento sarebbe negativo.