Dopo aver reso noto che nell’ex magazzino di Ronciglione attualmente non sono presenti ordigni bellici e sostanze pericolose, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti – in risposta al question time (l’interrogazione a risposta immediata in Aula) presentato dal deputato Psi, Oreste Pastorelli – ha spiegato che “l’avvio per la seconda azione di bonifica della zona è previsto per il prossimo 7 gennaio”. L’impianto era stato costruito durante il regime fascista sulle rive del Lago di Vico per la sperimentazione e produzione di armi chimiche e ordigni speciali, per poi essere riconvertito per la produzione di candele nebbiogene e fumogeni. “Le prime operazioni di bonifica iniziarono solo a metà degli anni ’90 – ha ricordato il deputato socialista – per concludersi con l’annuncio di assenza di rischi di contaminazione per le popolazioni limitrofe”. Negli anni successivi le autorità militari hanno però evidenziato – in alcuni punti – concentrazioni di arsenico e di altri metalli pesanti superiori alla soglia di contaminazione, evidenziando “la necessità di rimuovere gli ordini inesplosi e altri residuati bellici ancora presenti nell’impianto, per poi procedere a una bonifica dell’area” ha spiegato Pastorelli, bonifica mai intrapresa, ma necessaria e urgente per garantire la sicurezza dei cittadini della zona.