Già solo per l’iconico e fotografatissimo campanile che emerge dal Lago di Resia a Curon Venosta, in Alto Adige, dove la leggenda narra che nelle notti d’inverno si sentano ancora suonare le campane (che però furono rimosse negli anni ’50), l’Italia rappresenta un unicum nel mondo.
Ma poi c’è l’asso nella manica: Agnone, borgo molisano, conosciuta nel mondo poiché sede della più antica fonderia di campane, la cui fondazione è attestata intorno all’anno Mille. E poi quei rintocchi dei campanili in tutta Italia, che ci fanno tornare bambini e che Zucchero definisce “il suono della domenica” come ricorda il sottosegretario di Stato alla Cultura, Gianmarco Mazzi.
Se ne sono accorti i partecipanti della XIX sessione del Comitato Intergovernativo della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, che è in corso a Asunción, Repubblica del Paraguay, dal 2 al 7 dicembre, e hanno ufficialmente proclamato l’estensione all’Italia del riconoscimento Unesco dell’Arte Campanaria tradizionale quale Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Un ulteriore traguardo significativo raggiunto – sottolinea il ministero della Cultura – che vede valorizzata una delle sue più antiche e amate tradizioni. L’elemento, già riconosciuto dall’Unesco nel 2022 come patrimonio immateriale della Spagna, è ora esteso anche all’Italia. L’arte campanaria rappresenta l’universalità e il valore condiviso di una tradizione che accompagna da secoli il tempo della festa, unendo generazioni e culture nel melodioso suono delle campane. L’elemento italiano ha espresso un insieme di componenti materiali ed immateriali, che vanno dalle tecniche di suonata delle campane, alla loro realizzazione, fino alle strutture architettoniche delle storiche celle campanarie e dei Campanili. Tutto ciò, assieme alla viva partecipazione patrimonio richiama, dà vita a paesaggi sonori che si propagano dalle nostre Chiese e Cattedrali.
“Voglio dedicare questo riconoscimento alle nuove generazioni, affinché possano continuare a preservare l’arte tradizionale dei campanari” commenta ill sottosegretario Mazzi. “Quel suono che proviene da migliaia di campanili sparsi in borghi e comuni di tutta Italia, tocca la nostra anima” aggiunge.
Si festeggia in tutta Italia ma la festa più grande è in Molise appunto. “Il riconoscimento dato all’Arte Campanaria premia anche la Fonderia Marinelli di Agnone, la città di Agnone, la regione Molise e tutti gli artigiani che hanno strutturato le loro aziende nelle aree interne” dice all’ANSA il sindaco Daniele Saia. “Agnone, grazie all’arte millenaria della Fonderia, è elaboratrice di suoni, espressione di quell’artigianalità frutto di saperi e fattività che conservano la tradizione guardando al futuro” aggiunge. Il 24 dicembre, a Roma, l’apertura della Porta Santa per il Giubileo sarà annunciata con un concerto di campane della Fonderia Marinelli che ha fuso anche la Campana del Giubileo. “E’ un onore per tutti noi – spiega Saia – aprire il Giubileo della speranza, i nostri maestri campanari rappresenteranno i campanari di tutto il mondo”.
“Siamo felicissimi, lo aspettavamo da oltre quarant’anni” dice Gabriella Marinelli, una dei proprietari della Pontificia Fonderia. “Mio padre, Pasquale Marinelli, che era il patriarca delle campane, aveva iniziato la pratica negli anni ’80. Lui è morto nel 2003 e a lui e al fratello Ettore Marinelli e a tutti i nostri avi dedicheremo il riconoscimento ottenuto. In questo momento il telefono squilla in continuazione. Stiamo ricevendo centinaia di telefonate” conclude.
Fonte: ansa.it