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Laurelli (Pd): “Rinnovare la politica con coerenza, coraggio e competenza”

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luisaIQ. 16/01/2013 – “Coerenza, coraggio e competenza, sono le tre ‘C’ attraverso le quale procedere al rinnovamento della politica, a cominciare dall’interno dei partiti stessi, per tracciare insieme il filo rosso della legalità.

Per questo mi rivolgo a Bersani e a Zingaretti ai quali chiedo di perseguire con forza questi obiettivi”. Inizia così l’intervento di Luisa Laurelli, candidata al Senato per il Pd, nel corso dell’incontro tenutosi ieri pomeriggio al teatro Ambra a Garbatella per la presentazione del libro “Il Filo Rosso della legalità”, scritto con la collaborazione di Edoardo Levantini.

“Un libro ma anche un progetto politico, che mi contraddistingue sin da quando ero presidente della commissione regionale Sicurezza sotto la Giunta Marrazzo, per riportare legalità, moralità ed etica pubblica e per potenziare l’intero apparato legislativo ed operativo per la lotta alle mafie,”.

“Nei tre anni appena trascorsi, segnati dalla catastrofe della Giunta Polverini, è interamente crollato il sistema Lazio: a partire dai debiti per i mancati pagamenti alle imprese che operano nel comparto dei lavori pubblici o nella sanità, fino alla chiusura degli ospedali pubblici e alla totale mancanza di controllo sulla grave inefficienza nella gestione di strutture sanitarie convenzionate anche di carattere religioso, che vengono fatte pagare ai cittadini a cui sempre più viene negato il diritto alla salute. Propongo sia Bersani che a Zingaretti di fare un patto per la legalità con i cittadini e con le associazioni, a dimostrazione di un impegno coerente che parte dalla campagna elettorale e durerà per l’intero mandato di governo. Ai cittadini deve essere chiaro che vivere nella legalità conviene: per questo propongo che il governo nazionale ed il nuovo parlamento provvedano a destinare per legge i proventi della lotta all’evasione fiscale e dei beni e dei soldi confiscati alle mafie, a progetti di lavoro per i giovani e per le donne. In una situazione di grande miseria economica e culturale, l’illegalità prende il sopravvento e rischia di diventare la norma di un’agire malato alla radice. I cittadini lo sanno e sanno anche che solo cambiando la classe politica che ha fallito, sarà possibile contrastare le mafie. E’ per questo necessario rafforzare il sistema di protezione sociale dei cittadini, aumentare i fondi destinati al comparto sicurezza e alla magistratura per la lotta alla criminalità organizzata, istituire gruppi di lavoro parlamentari che, con l’aiuto di esperti del settore, aggiornino la legislazione penale antimafia. Anche nella regione Lazio occorre rivedere la legislazione del comparto sicurezza ed avviare con immediatezza l’attività dell’ABECOL, agenzia per l’utilizzo dei beni confiscati istituita con legge unanime dal consiglio regionale nel 2009 e affossata dalla Polverini. Tutto questo è possibile solo mettendo al centro del problema e dell’agire politica, l’etica pubblica”.

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