In ogni caso, e entrambe ne sono al corrente, chi passerà il turno nell’euroderby dovrà confrontarsi con un’altra dimensione calcistica. Basti pensare alla tranquillità con la quale Ancelotti ha sostituito un certo Modric con il risultato ancora in bilico, per far entrare Asensio, non uno qualsiasi, il tutto con una naturalezza e una disinvoltura disarmante, quasi senza far notizia. Certo se poi pensiamo che dall’altra parte Guardiola ha chiuso la partita senza alcun cambio, a maggio a fine stagione e con tre competizioni ancora aperte il divario con l’elite sembra immenso, ma è la Champions League e sognare è un obbligo. Senza dubbio le milanesi in semifinale sono due sorprese, “qualcosa di imprevedibile, ma alla fine giusto” cantano i Green Day ed è proprio vero perché nonostante gli acquisti sbagliati, le difficoltà economiche e una stagione in campionato al di sotto delle aspettative, l’Inter e il Milan è li, tra le Fab Four d’Europa, che devono stare per onorare la storia. D’altronde guardando quei “tatuaggi di ricordi”, espressione usata sempre dalla band di Billie Joe Armstrong, tornando a quel 2003, nessuno si sarebbe sorpreso nel vedere San Siro protagonista sia all’andata che al ritorno.
Milan-Inter il primo tempo
Non ha recuperato Leao, il Milan rinuncia alla sua chiave di gioco e deve cercare un’altra luce per non lasciarsi scappare il derby di andata di semifinale di Champions League, una luce che non trova e non si illumina mai. Dall’altra parte Inzaghi non sorprende, aveva affidato l’attacco a Correa-Lukaku contro la Roma e ora l’ovvia scelta ricade su Dzeko-Lautaro. Mai scelta più corretta, il bosniaco fa l’artista e aggira Calabria con un sinistro al volo sugli sviluppi del calcio d’angolo di Calhanoglu, che a quanto pare l’aria del derby contro la sua ex squadra gli fa bene. La velocità del gioco nerazzurro manda in confusione tutta la retroguardia milanista: Giroud fa da sponda all’indietro, ma per Barella che alza il pallone per lo scatto di Dimarco, ancora Calabria si lascia superare, velo di Lautaro, Mkhitaryan è solo: 2-0, siamo solo al decimo minuto di gioco. Il Milan non è sceso in campo, Bennacer ha problemi fisici ed è costretto ad uscire subito, Barella col tacco serve la doppietta dell’armeno alla quale si è opposto il solo Maignan, e il palo preso dal turco. La mancanza di Leao si sente, come d’altronde mancò Vieri all’Inter nel 2003, Pioli lo attenderà al ritorno, ma il parziale dopo 90’ non può e non deve essere troppo pesante per i rossoneri, il portoghese rischia di essere invocato per un miracolo.
Milan-Inter il secondo tempo
Guardandosi intorno all’intervallo di San Siro, si riconoscono le stelle di tutto il mondo sportivo con Novak Djokovic– seduto al fianco di Shevchenko che decise il confronto del 2003- fan milanista pronto a tornare al termine dell’incontro al Foro Italico, dove in contemporanea si concretizzava la serata perfetta di Fabio Fognini, vincitore contro Murray e informato della prestazione nerazzurra, i colori nel cuore del tennista. Da Wimbledon al Meazza, Matteo Berrettini, al fianco della fidanzata Melissa Satta, completa l’appello della finale dei Championship 2021.
Il ritorno in campo sembra riequilibrare le forze in gioco; il Milan ci prova subito con Diaz, risposta immediata di Dzeko che trova la saracinesca chiusa di Maignan, come a voler dire dopo 10 minuti di buio, “eccoci, noi interisti siamo ancora qua”. I rossoneri giocano nel secondo tempo, danno segnali chiari di non voler abbandonare la Champions in questo modo, Tonali calcia preciso verso la porta, il rumore del pallone che impatta con il palo avrebbe dovuto somigliare a quello di una sveglia, ma non è stato così e neanche le note della curva Sud della reinterpretazione di Muchachos hanno consegnato a Pioli la spinta giusta per riprendere al partita. L’occasione del 3-0 e del definitivo match point la serve come sempre Barella, perfetto nell’innescare Gagliardini che, tuttavia, si aggroviglia su stesso al momento del tiro senza trovare più il pallone tra i piedi; le sostituzioni di Pioli sembrano più efficaci, buoni gli ingressi di Origi e Thiaw, che sostiene una difesa in affanno, ma tra una settimana servirà un atteggiamento diverso, per ora dopo 90 minuti è 2-0 Inter.
Milan-Inter le pagelle
Milan: Maignan 6.5, Calabria 4.5/Kalulu SV, Kjaer 5/Thiaw 6.5, Tomori 5, Theo 5.5, Krunic 5.5, Tonali 5.5, Saelemaekers 5.5/Origi 6.5, Bennacer 5.5/Messias 6.5, Diaz 6/Pobega SV, Giroud 5.
Inter: Onana 6, Bastoni 7.5, Acerbi 6.5, Darmian 6, Dumfries 5.5, Mkhitaryan 7.5/Brozovic 6, Calhanoglu 6.5/ Gagliardini 5, Barella 7, Dimarco 7/de Vrij 6, Dzeko 7.5/ Lukaku 6, Lautaro 6.5/Correa SV .