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Le reti di imprese: un nuovo modello di sviluppo contro la crisi

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imprese-internazdi Luigi Servadei

IQ. 26/09/2013 – Le reti di imprese si configurano come un insieme di relazioni relativamente stabili fra una serie di attori collettivi, ovvero di organizzazioni di carattere pubblico e privato che si impegnano in processi di scambio per perseguire interessi comuni riconoscendo che la cooperazione costituisce il miglior modo per realizzare i loro obiettivi (T. Borzel 1998).

Il riconoscimento dell’importanza delle reti di imprese come uno strumento innovativo in grado di offrire una valida risposta alla necessità di reagire alle difficoltà connesse alla presente congiuntura economica e alla complessità dei mercati mondiali sempre più globalizzati è stato sancito dal decreto legge n. 5 del 10 febbraio 2009, convertito con modificazioni dalla legge n. 33 del 9 aprile 2009 e s.m.i. con il quale è stato introdotto nel nostro ordinamento giuridico il contratto di rete.

Esso è definito come il contratto con il quale più imprenditori si impegnano a collaborare al fine di accrescere, sia individualmente, come singole imprese, che collettivamente, come gruppo di imprese che fanno parte della rete, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato.

Le imprese sulla base di un programma comune collaborano, si scambiano informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ed esercitano in comune una o più attività rientranti nello specifico ambito della propria impresa.

L’aggregazione tra le imprese attraverso il contratto di rete può essere finalizzata allo sfruttamento di economie di scala e di scopo volte alla creazione di filiere produttive attraverso contratti stabili di fornitura e sviluppo congiunto di nuovi prodotti, e all’accrescimento della capacità innovativa attraverso lo sviluppo comune di programmi e investimenti in innovazione o in ricerca e sviluppo.

Inoltre, il contratto di rete può essere finalizzato all’accrescimento della competitività sul mercato attraverso la condivisione e l’implementazione di programmi di internazionalizzazione, la creazione di competenze, la condivisione di informazioni, la tutela commerciale dei prodotti e la realizzazione di investimenti congiunti in paesi esteri. Infine, la rete di imprese può avere come obiettivo la fornitura di servizi accessori volti alla creazione di centri comuni per l’erogazione di servizi a tutti gli aderenti alla rete attraverso lo sviluppo di specifiche competenze.

La rete non rappresenta un nuovo soggetto imprenditoriale ma la sintesi di esperienze e professionalità diverse che si aggregano per accrescere la competitività di tutte le aziende che hanno aderito al contratto di rete e di quelle che potranno aderire in un secondo momento.

E’ interessante notare che, associata alle reti di imprese è nata, inoltre, la nuova figura del manager di rete definito come il temporary manager appositamente contrattualizzato per gestire i rapporti delle imprese aggregate in forma di contratto di rete nonché l’esecuzione del contratto o di singole fasi dello stesso. Le competenze manageriali sono attestate da idoneo titolo professionale o da curriculum comprovante adeguata esperienza e corrispondente al ruolo svolto all’interno del contratto di rete.

L’analisi dei numeri dei contratti di rete stipulati negli ultimi anni ci denota un fenomeno in grande crescita con un numero sempre maggiore di aziende coinvolte. In Italia sono stati sottoscritti in totale 764 contratti di rete che coinvolgono 3.943 imprese ubicate in 100 Province ed in 20 Regioni (dati Unioncamere, 2013).

Nella regione Lazio le imprese che hanno stipulato un contratto di rete sul territorio nazionale sono 132, così suddivise per provincia: Roma(92), Latina(24), Frosinone(14), Rieti(1) e Viterbo(1).

(dati Retimprese Confindustria,2012). Per quanto riguarda l’ambito geografico si osserva una partecipazione contenuta a reti costituite sul territorio laziale da parte delle imprese romane (poco più del 40%). Al contrario, quasi la totalità delle imprese di Frosinone (12) e Latina (21) fa parte di una rete regionale. Allo stesso modo, le due reti di imprese di Rieti e Viterbo si sono aggregate sul territorio.

Infine, dall’analisi dell’oggetto delle reti si rileva che oltre la metà dei contratti che coinvolgono le imprese della regione Lazio sono concentrati in cinque settori: servizi e consulenza (9), software e consulenza informatica (7), nautica (6), benessere (4) e agroalimentare (4).

Dal punto di vista dimensionale, le reti nate sul territorio regionale si caratterizzano per un numero limitato di partecipanti, mediamente compreso tra 2 e 5.

Per sostenere la creazione delle aggregazioni tra imprese è attualmente aperta la presentazione delle domande a valere sull’Avviso Pubblico ‘Insieme per vincere’ (POR FESR Lazio 2007-2013, Asse I “Ricerca, Innovazione e rafforzamento della base produttiva”), che mette a disposizione delle imprese laziali 50 milioni di euro a fondo perduto, con l’obiettivo di incentivare la condivisione di conoscenze, la razionalizzazione dei costi, la capacità di innovazione.

 

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