Assistiamo all’ennesimo scontro interno nel Governo, questa volta sulle Province. Un problema che ci trasciniamo da tempo, a causa di scelte politiche che nulla hanno prodotto se non disservizi, indebolendo una rete capillare che ha tenuto insieme il Paese.
Lo dichiara in una nota il Segretario Generale della UIL FPL Michelangelo Librandi.
Con la bocciatura del Referendum costituzionale del 2016, rimane vigente l’art.114 della Costituzione secondo il quale la Repubblica continua a essere costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. Ad oggi registriamo un buco normativo e amministrativo devastante, la Legge Delrio ha intanto prodotto effetti negativi con tagli e mobilità che ne hanno alleggerito i bilanci e desertificato gli organici. La loro trasformazione in enti di secondo livello, gestite dalle assemblee elette dagli amministratori locali del territorio, e le Città metropolitane, che sostituiscono le Province in 14 capoluoghi, ha prodotto quindi meno trasferimenti da parte dello Stato e meno servizi, in particolare la manutenzione delle strade e degli edifici scolastici sino ai rifiuti e la gestione del servizio idrico. Le Province gestiscono 132mila chilometri di strade che purtroppo fanno notizia solo quando diventano inservibili a causa della manutenzione azzerata dai tagli. Si occupano degli edifici scolastici, in particolare degli istituti superiori.
“Prendendo spunto anche dalle parole di Papa Francesco che ha definito le Province ‘presidio della casa comune’ pensiamo sia giunto il momento che questo Governo si sieda ad un tavolo con le parti Sociali per una concreta riforma delle Province che rimetta al centro i cittadini”, conclude il Segretario Generale Librandi.