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L’Inclusione Scolastica oggi. Sogno realizzato o realtà da rincorrere?

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lunedì, Settembre 16, 2024

Prerogativa quasi assoluta del sistema italiano nel panorama europeo, l’inclusione a scuola è prima di tutto espressione di civiltà e di rispetto per i diritti di tutte le componenti, alunne, alunni e personale scolastico delle scuole di ogni ordine e grado dell’intero territorio. Ricordiamo che il ‘docente specialista’, secondo la denominazione dell’epoca, fu introdotto nella scuola italiana dal DPR 970 del 1975 e con la successiva legge n. 517 del 4 agosto del 1977 fece il suo primo ingresso nelle aule decretando la chiusura delle scuole speciali.

Osservata, studiata, qualche volta sottoposta a maldestri tentativi di replica oltre i confini nazionali, l’inclusione scolastica resta un patrimonio da preservare, incentivare e, soprattutto, praticare nella sostanza all’interno di una quotidianità scolastica complessa e quasi mai lineare.

La scuola di tutti e di ciascuno, appunto la scuola inclusiva, si caratterizza come accogliente di tutte le unicità presenti, quali che siano le condizioni psico-fisiche, relazionali o comunicative che contraddistinguono le sue componenti. Alunne e alunni, studentesse e studenti senza o con disabilità motorie o sensoriali oppure con disturbi della sfera sociale, psico comportamentale o con Bisogni Educativi Speciali frequentano le nostre aule con l’intento di veder valorizzate le singole potenzialità.

Solo attraverso didattiche personalizzate in un contesto globale di tipo inclusivo, privo di barriere, aperto all’innovazione e socialmente stimolante si può realizzare l’obiettivo di formare futuri cittadini capaci di partecipare da protagonisti alla vita attiva, sociale e lavorativa, ciascuno con caratteristiche e abilità proprie.

Inclusione Scolastica oggi. Sogno realizzato o realtà da rincorrere?

Criticata da coloro che il sistema scolastico inclusivo lo vivono quotidianamente, gli alunni, gli studenti, i genitori e i docenti si domandano se e quando sarà possibile realizzare nel concreto un intervento scolastico rispondente ai criteri sopra menzionati, anche in presenza di alunni con necessità di sostegno intensivo. L’aumento delle certificazioni, la mancata continuità didattica, le richieste delle famiglie, la carenza di docenti specializzati, l’attivazione di corsi di specializzazione mal distribuiti sul territorio nazionale e la necessità di formare alla didattica inclusiva anche i docenti curricolari sono solo alcune delle criticità che limitano la trasformazione in realtà del nostro sogno.

Al pari dei colleghi curricolari, la contitolarità rende l’insegnante specializzato docente di tutti gli alunni e membro effettivo dei consigli di classe nei quali si trova ad operare. In quanto tale, per il suo ruolo di coordinatore delle attività inclusive, il docente specializzato è parte attiva nella stesura della programmazione educativa e didattica e partecipa all’elaborazione e alla verifica delle attività di classe, finalizzate all’inclusione dell’alunno o degli alunni con disabilità assegnati alla classe.

I princìpi della contitolarità più sopra esposti, sanciti per la prima volta all’art 13 comma 6 della Legge 104/1992 e in seguito ribaditi nel DPR 122/2009 e nelle successive Linee Guida MIUR per l’integrazione trovano ancora oggi una non piena rispondenza nei fatti, al di là di quanto previsto dalle normative di riferimento. La delega al solo insegnante di sostegno è frequente, soprattutto nei gradi più elevati della scuola secondaria così come si presenta spesso la sua quasi solitudine nel supporto all’autonomia da fornire all’alunno con disabilità e nella ricerca e attuazione di strategie idonee all’apprendimento.

Il caos organizzativo che ne deriva pesa prima di tutto sulle alunne e alunni con disabilità che si apprestano ad iniziare le lezioni, sui docenti curricolari e di sostegno e sui dirigenti scolastici che faticano a soddisfare le richieste dei genitori e a garantire la piena attuazione dei principi di base dell’inclusione da estendere a tutti gli alunni.

Lo stato di perenne emergenza e il tentativo di correre ai ripari in vista dell’inizio dell’anno scolastico

La Legge n. 106/2024, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 29 luglio scorso contiene disposizioni urgenti su Ricerca e Università, sport e formazione dei docenti di sostegno didattico agli alunni con disabilità per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025. L’art. 6 del Decreto Legislativo n. 71/2024, da cui prende le mosse la legge n.106, ha introdotto dei percorsi formativi al sostegno affidati all’INDIRE, di durata ridotta rispetto ai canonici 60 CFU, questo con l’intento di affrontare e forse risolvere le principali criticità derivanti dalla mancanza di insegnanti specializzati.

Tali percorsi, contestatissimi da molti esponenti accademici ed esperti del mondo scolastico, prevedono il conseguimento di almeno 30 CFU entro il 31 dicembre 2025 e sono destinati a coloro che hanno svolto servizio su posto di sostegno nel medesimo grado di istruzione per almeno tre anni scolastici, nei cinque anni precedenti, seppur non continuativi. All’art. 7 del medesimo decreto vengono inoltre introdotti dei percorsi straordinari destinati ai docenti che hanno superato un percorso formativo sul sostegno presso un’università estera, regolarmente accreditata nel Paese di origine previa rinuncia a ogni istanza di riconoscimento in corso del titolo.

Per rispondere alle pressanti richieste delle famiglie degli alunni con disabilità, l’art. 8 del medesimo decreto, anche in questo caso osteggiato dall’intera comunità scolastica, garantisce la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno che potranno ottenere la delirante conferma in servizio per il prossimo anno scolastico, previa valutazione dei dirigenti scolastici.

Il collettivo dei Docenti Specializzati di Sostegno uniti per la tutela di una scuola inclusiva

Sono molte le associazioni e le personalità di spicco del mondo accademico, i pedagogisti, i formatori, i sindacati e i collettivi regionali degli insegnanti di sostegno che hanno manifestato la volontà di appoggiare senza riserve le argomentazioni provenienti dal costituendo ‘Collettivo Docenti Specializzati di Sostegno’ in difesa della scuola inclusiva messa in forse dal decreto 71/2024.

Il collettivo, costituito da migliaia di docenti che hanno frequentato il Corso di Specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità (TFA) ai sensi del DM 30 settembre 2011, in università italiane, si prefigge l’importante obiettivo di consolidare l’inclusione scolastica secondo principi equi a difesa della qualità dell’intervento.

Nello specifico, gli obiettivi comuni che consentono al Collettivo di programmare un’azione concreta di intervento nel prossimo futuro richiamano il concetto generale di centralità dell’inclusione, intesa come coinvolgimento attivo di tutta la comunità educante e l’adeguamento del contesto di vita e di studio in riferimento alla situazione strutturale degli edifici.

La formazione di qualità di tutto il personale docente, addirittura rigorosa come sottolineato dallo stesso Collettivo, resta un obiettivo concreto e si affianca alla necessaria stabilizzazione dei docenti a garanzia della continuità didattica a favore degli alunni con disabilità.

Azioni in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico

Il ‘Collettivo dei Docenti Specializzati di Sostegno’, già riunitosi in un presidio pubblico lo scorso 16 luglio a Roma e on line a livello nazionale il 30 luglio, è quanto mai intenzionato ad abbracciare l’intento di garantire l’inclusione scolastica e il futuro di quello che viene giustamente ritenuto l’asse portante dell’intero Paese.

Con l’inizio ormai imminente del nuovo anno scolastico, il Collettivo e gli autorevoli componenti di supporto si sono dati appuntamento il giorno 25 agosto prossimo con la convocazione on line della seconda Assemblea Nazionale e il 6 settembre presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito.

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