IQ. 03/04/2013 – I sordi non sentono ma non hanno nemmeno voce se non viene riconosciuta la LIS. La LIS, la Lingua dei Segni italiana, infatti, non è ufficialmente riconosciuta nel nostro Paese. La convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006, riconosce la LIS promuovendone l’acquisizione e l’uso. Il suo mancato riconoscimento ufficiale da parte dell’Italia è un’inadempienza all’avvenuta ratifica italiana di questa Convenzione e, se vogliamo, anche una profonda ingiustizia.
Eppure la LIS rende possibile la comunicazione tra sordi e l’integrazione tra sordi e udenti ed è già riconosciuta in 44 paesi del mondo (tra i quali Iran, U.S.A., Cina, Spagna, Francia). Il riconoscimento della LIS come una vera e propria lingua garantirebbe la libertà di un sordo di scegliere come comunicare ed integrarsi: un effettivo e illimitato accesso all’informazione, alla comunicazione, alla cultura, all’educazione, ai servizi, alla vita sociale, lavorativa e perfino ricreativa; un’equa rappresentazione politica e giuridica, l’accesso all’istruzione… la dignità. La questione è stata portata alla luce da un gruppo di ragazzi, tutti sotto i trenta anni e uniti da due cose: sono sordi e si sono incontrati grazie ad una radio. Radio Kaos ItaLis è nata da un’idea che potrebbe sembrare paradossale: creare un progetto radiofonico per promuovere l’integrazione tra sordi e udenti. E ci sono riusciti, dimostrando che le barriere all’integrazione possono essere superate. Hanno dovuto affrontare diversi problemi dovuti al non riconoscimento della LIS, come non avere la possibilità di poter spiegare al pronto soccorso i problemi di salute o dover trascorrere anni a scuola senza un’assistente alla comunicazione. Anche le cose che sembrano più banali per chi non comunica con la voce diventa un ostacolo insormontabile. Sta a chi può farlo lottare affinché tutti si capiscano e possano comunicare. I ragazzi di Radio Kaos ItaLis via Change.org (una piattaforma aperta che permette a chiunque di lanciare, promuovere e vincere una campagna per realizzare il cambiamento che vuole vedere) chiedono di firmare la petizione per chiedere a tutti i capigruppo della Camera dei Deputati e del Senato, al Presidente del Senato Pietro Grasso e al Presidente della Camera Laura Boldrini di impegnarsi affinché la LIS venga finalmente riconosciuta come lingua ufficiale dal Parlamento italiano. Sarebbe una questione di equità, di dignità e di giustizia sociale.