2.4 C
Rome
giovedì, Novembre 21, 2024
HomeAttualita' (OLD)L'Istat lima la stima, inflazione al 6,5% a marzo. Stangata da 2500...

L’Istat lima la stima, inflazione al 6,5% a marzo. Stangata da 2500 euro a famiglia.

Date:

giovedì, Novembre 21, 2024

L’Istat rivede al ribasso le stime sull’inflazione. A marzo 2022, l’istituto stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell’1,0% su base mensile e del 6,5% su base annua (da +5,7% del mese precedente).

La stima preliminare era +6,7%.

Ma la crescita dei prezzi accelera in tutto il Paese e soprattutto nelle Isole e al Sud, con Catania prima in Italia per tasso d’inflazione. Secondo le previsioni delle associazioni dei consumatori, i dati definitivi dell’Istat comportano una stangata di oltre 2.500 euro l’anno per le famiglie. 

I DATI – L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +1,7% a +1,9%. Quella al netto dei soli Beni energetici passa da +2,1% a +2,5%. Il tasso acquisito per il 2022 è pari a +5,2% per l’indice generale e a +1,5% per la componente di fondo. “L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta anche questo mese prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +45,9% di febbraio a +50,9%), in particolare a quelli della componente non regolamentata (da +31,3% a +36,4%) mentre i prezzi della componente regolamentata continuano a essere quasi doppi di quelli registrati nello stesso mese dello scorso anno (+94,6%, come a febbraio)”, scrive l’Istat.

Accelerano anche i prezzi dei Beni alimentari sia lavorati (da +3,1% a +3,9%) sia non lavorati (da +6,9% a +8,0%), quelli dei Beni durevoli (da +1,2% a +1,6%) e dei Beni semidurevoli (da +1,0% a +1,5%). I prezzi dei Servizi relativi ai trasporti, invece, registrano un rallentamento (da +1,4% a +1,0%). Accelerano sia i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +4,1% +5%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,3% +6,5%).

Su base annua aumenta la corsa dei prezzi dei beni (da +8,6% a +9,8%), mentre quelli dei servizi rimangono stabili (+1,8%). L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+7,1%) e in misura minore dei Beni alimentari lavorati (+0,9%), dei Servizi relativi ai trasporti (+0,9%), degli Alimentari non lavorati (+0,6%) e dei Beni semidurevoli (+0,5%).

LE CITTA’ – La prima città italiana per tasso di inflazione a marzo è Catania con un tasso dell’8,1%. Seguono Bolzano (7,8%) e Messina (7,7%), mentre le variazioni tendenziali più contenute si registrano a Torino (5,6%) e Reggio Emilia (5,3%). In generale la crescita dei prezzi accelera in tutte le ripartizioni geografiche ed è al di sopra del dato nazionale nelle Isole (da +6,8% di febbraio a +7,5%), nel Sud (da +6,0% a +6,7%) e nel Nord-Est (da +5,9% a +6,7%). Sono al di sotto della media nel Centro (da +5,6% a +6,1%) e nel Nord-Ovest (da +5,3% a +6,0%). 

L’AUMENTO PER I CONSUMATORI – I dati Istat definitivi dell’inflazione comportano una stangata per le famiglie che arriva a superare 2.500 euro l’anno secondo le stime delle associazioni dei consumatori. Il Codacons stima una mazzata di 1.997 euro annui per la famiglia “tipo”, mentre l’Unione nazionale consumatori calcola che i rincari raggiungono 2.577 euro per le coppie con tre figli. Solo per il cibo, secondo l’analisi di Assoutenti, la maggiore spesa media è di 434 euro.

Il calo dell’inflazione rispetto al dato provvisorio, secondo il presidente dell‘Unc, Massimiliano Dona, “dimostra che la riduzione delle accise ha funzionato. Occorre, però, fare di più! Il Governo può e deve intervenire per bloccare queste speculazioni dovute all’effetto guerra in Ucraina, ad esempio riducendo ulteriormente le accise e prolungando il provvedimento oltre il 2 maggio“. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi aggiunge che “il caro-prezzi si farà sentire anche sulla Pasqua, con le famiglie che dovranno mettere in conto una maggiore spesa di oltre 100 milioni solo per l’acquisto dei generi alimentari” con aumenti a due cifre per farina, burro, olio, pasta, pesce e verdura. “Siamo in presenza di una emergenza che conferma tutte le denunce sui rincari dei listini lanciate da Assoutenti nelle ultime settimane”, osserva il presidente dell’associazione Furio Truzzi, che chiede prezzi amministrati per i generi di prima necessità come gli alimentari.

Fonte: Ansa

Articoli Recenti

Sport, Fair Play Menarini: svelati i partecipanti al talk show ‘I campioni si raccontano’.

Il percorso del 28° Premio Internazionale Fair Play Menarini non si ferma. Dopo la meravigliosa cerimonia di premiazione dello scorso 4 luglio, la manifestazione dedicata ai...

Italtennis, ritorno alla vita: Campionesse del mondo.

Alla Martin Carpena Arena di Malaga risuonano ancora le note di Modugno. Volare, nel blu dipinto di blu, questa volta a far spiccare il...

La Dottoressa Maria Laura Sadolfo e l’innovativo Progetto “365 Parola d’ordine Benessere” per la scuola e la famiglia.

Oggi per la nostra rubrica ideata e curata dal nostro Direttore Editoriale Professoressa Angela Bernardo in collaborazione con l'autorevole medico legale Mariagrazia Celestino abbiamo...

L’indagine, 1 paziente su 3 ritiene difficile uscire dalla depressione.

Oltre la metà delle persone affette da depressione (58%) considera difficile formulare la diagnosi della patologia e per 1 paziente su 3 è una...

Un ragazzo nel Bolognese aggredisce un capotreno e gli fa saltare due denti.

Ancora una violenta aggressione a un capotreno nello svolgimento del suo lavoro. Aver chiesto a un ragazzo di esibire un biglietto su un treno regionale...

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.