Venti computer quantistici tra cui l’innovativo Eagle con un potente processore a 127 qubit: è la rete IBM da oggi a disposizione dei ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) come nuovi potenti strumenti di ricerca scientifica con applicazioni in tanti ambiti, dalla comprensione del mondo fisico alla progettazione di nuovi farmaci.
“Il Cnr è la prima istituzione italiana a partecipare al Quantum Network di IBM”, ha annunciato la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza.
“Questo accordo – ha aggiunto – apre alla possibilità di cooperazione con prestigiosi partner internazionali che svolgono ricerca nel settore delle quantum technologies e mette a diposizione dei nostri ricercatori e dello sviluppo del Paese uno strumento di frontiera avanzatissimo, in grado di segnare una svolta rivoluzionaria in diversi settori, a partire da quello informatico”.
L’accesso alla potente rete composta da 20 computer quantistici, compreso un sistema quantistico Eagle con l’ultimo processore a 127 qubit, è destinato in particolare ai ricercatori dell’Istituto di calcolo e reti ad alte prestazioni (Cnr-Icar) e dell’Istituto di informatica e telematica (Cnr-Iit) ma in futuro potrà essere esteso a tutti gli altri istituti Cnr. “La computazione quantistica nei prossimi anni consentirà di trovare soluzioni a problemi scientifici ed applicativi ritenuti irrisolvibili con gli attuali sistemi di supercalcolo”, ha detto il direttore di Cnr-Icar, Giuseppe De Pietro.
“Ciò comporterà un cambiamento radicale nel modo di pensare la progettazione di algoritmi e software, aprendo nuovi campi di ricerca”, ha aggiunto De Pietro. Una varietà enorme di possibili applicazioni: “dai modelli per simulare accuratamente il mondo fisico, ed eventualmente progettare farmaci e materiali migliori – ha aggiunto Alessandro Curioni, direttore di IBM Research per l’Europa – agli strumenti per affrontare problemi di ottimizzazione complessi come quelli legati alla modellazione del clima e della finanza”.