IQ. 18/03/2013 – Una ricerca dell’Ocse sui voti scolastici ha evidenziato che gli insegnanti preferiscono le ragazze e gli studenti benestanti. L’Ocse, l’Organizzazione (internazionale) per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha scoperto che, a parità di prestazione, gli insegnanti nelle valutazioni finali preferiscono le ragazze o, comunque, gli studenti appartenenti ad un ceto medio – alto. La ricerca condotta sui test Pisa – in Lettura, Matematica e Scienze – sembrerebbe, quindi, dar ragione alle lamentele di molti genitori che accusano gli insegnanti di parzialità e preferenze.
Tra le nazioni europee in cui è stato condotto l’approfondimento di ricerca, l’Italia sembra essere uno dei paesi dove c’è più difformità tra voti attribuiti dagli insegnanti e saperi reali. “Gli insegnanti – si legge nella ricerca – tendono ad attribuire alle ragazze ed agli studenti provenienti da ambiti socio-economici più favorevoli migliori voti a scuola, anche se non hanno una migliore performance, rispetto ai ragazzi e agli studenti provenienti da ambiti socio-economici svantaggiati”. Gli esperti dell’Ocse non esitano a definire questo trend “preoccupante” perché può penalizzare gli studenti anche nelle scelte future. Lo scopo principale dei voti è quello di promuovere l’apprendimento degli studenti, informandoli dei loro progressi. La valutazione dovrebbe basarsi sul reale sapere e non sull’apparenza o la provenienza degli studenti. Anche se gli insegnanti sono esseri umani soggetti a pregiudizi e portatori di propri schemi mentali, dovrebbero cercare di non lasciarsene influenzare. Essi hanno a che fare con fasce d’età delicate e non possono rischiare che voti assegnati per opinioni personali feriscano i ragazzi, minandone la serenità e il futuro stesso.