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martedì, Dicembre 3, 2024

L’osteoporosi.

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martedì, Dicembre 3, 2024

Nel corso della vita, la massa ossea raggiunge un picco massimo, intorno ai 30 anni; dopo di che con l’invecchiamento si assiste alla perdita di massa ossea.

Sia gli uomini che le donne sono soggetti a sviluppare la malattia, ma il rischio è maggiore tra le donne dopo la menopausa. Considerata una malattia silente, priva di sintomi caratteristici, nella donna dopo la menopausa si assiste a una forte perdita di massa ossea. L’alterata micro-architettura delle ossa le sottopone a un maggior rischio di fratture nell’anziano affetto da osteoporosi. Le sedi di frattura più comuni sono le vertebre, con schiacciamento intravertebrale, e le ossa lunghe, in particolare il femore.

La prevenzione dovrebbe essere iniziata durante l’infanzia, poiché è in questa fase che l’individuo acquista statura, rafforza lo scheletro e acquisisce quanta più massa ossea possibile. 

Per prevenire l’osteoporosi sono indispensabili alcune semplici misure, tra cui: l’assunzione di cibi considerati fonti di calcio, magnesio e vitamina D, moderata esposizione al sole e regolare attività fisica.

Quest’ultima può essere un’ottima alleata nella prevenzione dell’osteoporosi poiché oltre ad aiutare a prevenire la malattia, aiuta a prevenire possibili cadute attraverso il rafforzamento muscolare. 
Molti muscoli fragili compromettono l’equilibrio, oltre all’agilità e alla postura, che possono portare a inciampare, aumentando così il rischio di fratture, soprattutto quando le ossa sono deboli.

Che cos’è l’osteoporosi

L’osteoporosi è una patologia cronica a carico della struttura ossea che porta ad una sua maggiore debolezza e fragilità, aumentando così il rischio di fratture. Queste ultime avvengono in modo particolare in corrispondenza delle vertebre, del polso e della zona del femore in prossimità dell’anca, ma possono coinvolgere anche il bacino, le costole o il braccio.

Partendo dal fatto che la perdita di tessuto osseo è un fenomeno fisiologico normale in tutte le fasi della vita, fino ai 50 anni l’attività degli osteoclasti (cellule che rimuovono tessuto osseo vecchio e danneggiato) è ben bilanciata da quella degli osteoblasti (cellule deputate alla formazione di nuovo tessuto osseo), con l’avanzare poi dell’età l’attività dei primi diventa superiore a quella dei secondi. Diventa condizione patologica quando l’attività di neoformazione è di molto ridotta rispetto alla normale funzione degli osteoclasti.

Sintomi dell’osteoporosi

Nella maggior parte dei casi la malattia non mostra segni della propria comparsa. Proprio per questo motivo viene spesso diagnosticata solo dopo una frattura, che magari si verifica in seguito a una caduta apparentemente banale, oppure in seguito ad accertamenti diagnostici su pazienti che seguono terapie con farmaci come glucocorticoidi, ormoni o immunosoppressori.

Lo sviluppo dell’osteoporosi avviene in maniera graduale e nel corso di molti anni. In casi gravi, addirittura un banale starnuto o un semplice colpo di tosse possono provocare la rottura parziale di un osso della colonna vertebrale o una frattura costale.

Dieta ed osteoporosi

Con l’aumento dell’aspettativa di vita e il conseguente aumento del numero di anziani, ridurre l’incidenza dell’osteoporosi contribuisce ad una migliore mobilità e qualità della vita e in questo caso l’alimentazione la fa da padrona: gli alimenti che aiutano a prevenire l’osteoporosi sono fondamentalmente quelli ricchi di calcio, magnesio e vitamina D.
Il calcio è responsabile della formazione della struttura ossea, mentre il magnesio e la vitamina D ne stimolano l’assorbimento nell’organismo.

Per questo motivo è indispensabile seguire una dieta appropriata con un alto contenuto di queste due sostanze e anche di fosforo, a sua volta indispensabile per la prevenzione dell’osteoporosi. La relazione tra vitamina D e calcio è imprescindibile, senza buoni livelli ematici della vitamina in questione è improbabile un corretto assorbimento del calcio a livello osseo.

Entrando più nel dettaglio, è molto importante consumare alimenti ad alto contenuto di calcio come i derivati del latte (yogurt, grana, parmigiano), noci, nocciole e mandorle e frutta secca in generale, acque minerali con contenuto di calcio superiore a 100mg/litro, legumi come ceci e fagioli, e cereali integrali.

Da non sottovalutare anche:

Alici e sardine
Il pesce azzurro di piccola taglia è un’altra buona opzione alimentare per prevenire l’osteoporosi. Poiché è ricco di calcio, omega 3 , vitamina D e proteine, il suo consumo aiuta ad aumentare la densità ossea

Uova
Quando l’uovo viene mangiato con il tuorlo, è un’ottima fonte di proteine, vitamina D e calcio.

Noci
Contengono buone quantità di omega- 3 di origine vegetale e calcio.

Funghi
I funghi sono ricchi di vitamina D, oltre ad essere buoni per il sistema immunitario.

Pomodori
Il pomodoro è un’altra buona alternativa agli alimenti che aiutano a prevenire l’osteoporosi. Ebbene, è ricco di minerali come magnesio, ferro, fosforo, manganese e potassio

Spinaci
Ma non solo: verdure come cavoli, crescione e broccoli sono ricchi di ferro, fosforo e calcio, oltre al complesso di vitamine A e B, rappresentando quindi un’ottima alternativa nella prevenzione dell’osteoporosi.

Cereali integrali
Il riso integrale e l’avena sono due ottimi alimenti che aiutano a prevenire l’osteoporosi. Sono fonti di carboidrati che hanno un basso indice glicemico e fibre.

Semi di lino
I semi di lino sono un’altra buona alternativa agli alimenti che aiutano a prevenire l’osteoporosi. Sono un’ottima fonte di omega- 3.

Per quanto riguarda la vitamina D, la maggior parte del nostro fabbisogno giornaliero deriva dalla sintesi cutanea di colecalciferolo da parte di un sistema enzimatico regolato dai raggi ultravioletti, per questo una regolare esposizione al sole anche di pochi minuti al giorno è altamente consigliata. A volte in assenza di una giusta e corretta illuminazione diurna, come avviene nei paesi nordici, la carenza vitaminica viene sopperita addizionando gli alimenti con vitamina D sintetica oppure integrandola direttamente.

L’esposizione al sole è essenziale per l’attivazione di questa vitamina all’interno del corpo, sono sufficienti anche 15-20 minuti al giorno.

Gli stessi alimenti dovranno fornire altri nutrienti che agiscono come coadiuvanti nella lotta contro l’osteoporosi, come il Potassio, che diminuisce l’escrezione di Calcio nelle urine, il Silicio e lo Zinco che agiscono nella produzione di collagene (una proteina che forma le ossa) e aumenta gli osteoblasti, cellule che producono la matrice ossea, oltre alle vitamine del gruppo B.

Cosa non mangiare in caso di osteoporosi.

Non ci sono specifici alimenti da limitare o evitare, il consiglio è quello di seguire una dieta equilibrata con un corretto equilibrio di circa 50/50 tra proteine animali e vegetali oltre ad una limitazione del sale che generalmente aumenta l’escrezione di calcio con le urine. Per dieta equilibrata si intende uno stile alimentare che eviti sia il sovrappeso che il sottopeso, quest’ultimo causa infatti una maggiore perdita di tessuto muscolare che normalmente funge da sostegno all’apparato scheletrico.

Da ridurre al minimo anche:

  • Caffeina: presente nel caffè, cioccolato e bibite a base di cola. In eccesso, ha un effetto diuretico e aumenta l’escrezione di calcio nelle urine;
  • Bevande analcoliche: sono ricche del minerale fosforo, che inibisce l’assorbimento del calcio ingerito e sottrae ancora più calcio all’organismo, decalcificando le ossa;
  • Sale:  il sodio, un minerale presente nel sale, in eccesso, aumenta l’escrezione di calcio nelle urine. Preferire spezie naturali come limone, olio d’oliva e spezie;
  • Sigarette e alcol: in quanto fattori di rischio per lo sviluppo dell’osteoporosi.

Di fondamentale importanza è quindi mantenere uno stile di vita attiva promuovendo attività fisica all’aria aperta, evitando il fumo, il consumo di alcolici e quello di “Junk food” o cibo spazzatura generalmente caratterizzato da un alto contenuto di sale.

Cura e prevenzione

La medicina allopatica cura e previene la osteoporosi, non riesce a far nulla in alcuni casi in quanto non tiene conto che in realtà il grande traguardo per prevenirla e ritardare la sua avvenuta salvaguardano la flora intestinale del colon principalmente la flora dei lattobacilli sempre attiva capace di sintetizzare i nutrienti ricche nelle sostanze vegetali come verdure e legumi capaci a loro volta sia di attivare tutti i processi di autorigenerazione dei tessuti ma anche di ridurre lo stress spesso causato dall’ ipercorticosurrenalismo stato fisiopatologico molto spesso sottovalutato ma di fondamentale impatto sull’eziopatogenesi del rischio della degenerazione del tessuto osseo.
Qui di fondamentale importanza anche l’integrazione alimentare con Magnolia officinalisGriffonia semplicifolia, lattobacilli per rinforzare il microbiota e lisinaglutammina, calcio carbonato sostanze trofiche per la rigenerazione tessutale dell’osso.

Dott. Febo Quercia – Biologo Nutrizionista
Per info e contatti: cell. 347.5706003

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