Oggi la nostra rubrica ospita con vivo piacere per una interessante occasione di incontro/confronto il Dottor Luca Morvilli, founder e CEO del rinomato gruppo Qubit leader nella comunicazione Made in Italy di eccellenza.
Benvenuto su IQ Dottor Morvilli ed ancora grazie per essere qui con noi per questa condivisione di idee e spunti di riflessione ed azione. Iniziamo, dunque, con una breve panoramica su di Lei e sulle Sue attività e nello specifico quelle inerenti il settore dell’arte.
Buongiorno e grazie a voi per l’interesse verso il mio gruppo. Qubit è un gruppo fondato nel 2012 con la visione di creare un modello italiano e innovativo nella comunicazione. Riuniamo diverse sigle che eccellono nelle loro aree di comunicazione e lavoriamo in modo olistico e senza compartimenti stagni per produrre progetti di comunicazione più efficaci e più duraturi. Il nostro modello utilizza le best practice dei gruppi internazionali ma aggiunge a queste i vantaggi dell’italianità: l’elasticità, lo stile, l’ingegno, il problem solving e l’orientamento al cliente. Un gruppo Made in Italy che riunisce le marche per la marca. Il gruppo è infatti composto da marche storiche nel loro settore: GPF fondata da Giampaolo Fabris 40 anni fa innova da allora l’approccio alle ricerche di mercato, Carmi e Ubertis da 35 anni è protagonista nel mondo del design e dell’arte mentre The full project- la società specializzata nel full service digitale – è molto più giovane. Qubit oltre a essere la capogruppo è la società che opera nella strategia di comunicazione e nel territorio creativo e direttamente nei settori advertising, eventi e media relation.
Il gruppo cresce velocemente – siamo arrivati a 5 milioni di euro di fatturato – e gestisce progetti di comunicazione per clienti come Regione Lombardia, Assolombarda, FNM, Curasept, RAI , Presidenza del Consiglio, Assolombarda e Consorzio vino siciliano.
In particolare si presta a menzione ed approfondimento il progetto presentato di recente per una nuova identità visiva della Grande Brera e per un nuovo brand per connettere arte, cultura e innovazione e che è curato, appunto, da Qubit di cui Lei è founder e CEO e Carmi e Ubertis parte del Suo gruppo . Ce ne vuole parlare più nello specifico?
Il progetto è stato entusiasmante, ci siamo aggiudicati una consultazione grazie al modello di lavoro di Carmi e Ubertis e alla completezza dei servizi che deriva dal gruppo Qubit. Abbiamo iniziato con il BRAND WORKSHOP in cui con approccio di design thinking abbiamo coinvolto il direttore Angelo Crespi e il responsabile comunicazione Diego Bernardi e il loro staff nello sviscerare tutti i valori di Grande Brera e le potenzialità future. Abbiamo poi elaborato una strategia basata anche sull’analisi dei consumi culturali degli italiani elaborata da GPF che ha ispirato il concetto evidenziato. Creativamente abbiamo selezionato come simbolo rappresentativo della Grande Brera l’ottagono che non è solo la forma del cortile centrale ma è simbolo della poliedricità di approccio e di emozioni che la Grande Brera può offrire ai visitatori.
Arte, tecnologia, creatività e Intelligenza Artificiale: una risorsa preziosa che non può, tuttavia, sostituire la magia e l’incanto creativi umani. Qual è la Sua opinione al riguardo?
L’intelligenza artificiale è già e sarà sempre di più una rivoluzione che alcuni sostengono anche maggiore dell’avvento di internet. L’AI avrà credo effetti dirompenti ed è inutile e naive esprimere giudizi e tentare di regolamentare un flusso ormai partito e inarrestabile. Il progresso dell’umanità avviene in modo quantistico , con dei salti che ci fanno guadagnare enormi vantaggi e momenti di stasi. La paura che l’AI fa sorgere di sostituzione dell’essere umano la trovo un segnale della debolezza culturale e di visione che stiamo vivendo. L’AI potrà sostituirci in molte attività ripetitive e poco “creative” lasciandoci più tempo e spazio per volare alto, creare nuove idee, essere artistici, esplorare. Faggin nel suo ultimo libro “Oltre l’invisibile” paragona i computer attuali all’intelligenza artificiale e i computer quantistici al cervello umano. L’AI è l’evoluzione del machine learning quindi lavora su input dati dall’uomo e anche quella generativa non esce da questo vincolo, quindi è ovvio che non potrà mai sostituire l’uomo per le cose importanti.
Quando il computer quantistico sarà diffuso sarà diverso e lì sì che si potrà cominciare a pensare alla “singolarità “ evocata dagli studiosi del secolo scorso. L’AI non solo non danneggerà l’arte e la creatività ma anzi ne aumenterà immensamente le potenzialità.
L’unico aspetto negativo è che non si prepara la transizione nel mondo del lavoro e degli studi per cui si rischia di arrivare a momenti di crisi sociale importanti.
Il futuro è ora: nuovi stimoli e suggestioni in progress?
Da sempre Qubit nasce orientata al futuro e all’innovazione. Abbiamo raggiunto traguardi nel 2024 che ci rendono particolarmente orgogliosi :
– abbiamo creato il primo caso di un posizionamento di marca per una istituzione – Regione Lombardia – con tutto il processo strategico di branding, l’elaborazione di una brand platform e la creazione di un pay-off : LOMBARDIA QUI PUOI. Questo approccio è rivoluzionario e a quanto ci consta siamo i primi in Europa, altre marchi sono marchi di territori e non delle istituzioni. Grazie a questo approccio l’istituzione Regione Lombardia potrà avere una serie di vantaggi: creare un rapporto di goodwill con i cittadini che va oltre i servizi prestati e l’utilità ma diventa un legame anche emotivo, un’efficacia maggiore degli investimenti grazie alla consistency della comunicazione, una maggiore credibilità e quindi possibilità di agire sui temi sociali;
– abbiamo elaborato strategia e marchio del G7 italiano, il marchio più visto in quest’anno;
– abbiamo lanciato la seconda edizione del bilancio di sostenibilità di Assolombarda consolidando un format che lega la sostenibilità all’eccellenza dell’arte del territorio;
– abbiamo elaborato una strategia di comunicazione e un approccio creativo innovativo con un corto d’autore per il progetto FILI di FNM . Un progetto visionario che migliorerà la Lombardia ma molto complesso e di non immediata finalizzazione: abbiamo trovato il modo di raccontarlo al pubblico facendoti vivere il futuro che porterà;
– abbiamo vinto il cliente Zalando per l’Italia per cui abbiamo curato pr e media relations.
Questi traguardi ci danno ancora più spinta al cambiamento positivo, alla crescita tramite innovazione e ricerca. Stiamo lavorando ad altre acquisizioni e al lancio di un progetto sulla cultura della comunicazione.