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Magica Italia: Regine di Spade, Fate d’argento e dominatori delle acque.

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sabato, Novembre 23, 2024

“Chiamala magia, chiamala realtà” cantano i Coldplay: come un incantesimo, d’improvviso l’Italia torna a sorridere nella giornata per noi più bella di tutta l’olimpiade. Tre medaglie, quasi tutte in contemporanea, tutte a loro modo storiche, incantevoli, emozionanti e patriottiche. Dalla primissima serata la magia delle Fate dell’artistica ha finito per coinovolgere tutta la squadra olimpica azzurra e a farne le spese sono state le francesi padrone di casa. Dalle doppiste del tennis Garcia/Parry eliminate da Errani/Paolini alla scherma, finalmente la scherma che torna ad essere il nostro forziere anche d’oro. Per gradire, di mezzo c’è stato il bronzo di Gregorio Paltrinieri conquistato appena un quarto d’ora prima del titolo olimpico delle nuove Regine di Spade, delle quali fa parte anche Rossella Fiamingo, fidanzata di Greg.

Scherma, Spada Femminile

A casa lORO

Sembra di tornare al 9 luglio 2006, l’apoteosi della rivalità sportiva tra Italia e Francia, ma con una grande differenza. La nazionale di Lippi vinse il mondiale in campo neutro, questo oro olimpico arriva a casa lORO, nella terra di D’Artagnan in un Grand Palais interamente a tinte blue. Le nostre spadaccine olimpiche sono state in grado di immergersi nella pedana isolandosi dal frastuono parigino rimontando e vincendo una finale che pareva inizialmente destinata all’ennesimo argento. D’altronde anche in quella partita del 2006 ci trovammo in svantaggio, rassegnati all’idea di non essere ne i più forti ne i favoriti. Il gol di Materazzi cambiò la storia di Italia-Francia come questa sera l’ha cambiata Mara Navarria, da subentrata. Sì perchè il nostro CT ha deciso in corso d’opera di fa subentrare il bronzo (sempre a squadre) di Tokyo a Rossella Fiamingo, l’argento di Rio, una scelta rivelatasi vincente. Da uno svantaggio di 4 punti alla parità ai momenti thrilling della stoccata decisiva che richiamava quelle 8 sconfitte su 8 in situazioni simili nelle altre giornate del Grand Palais. Un po’ come i rigori del 2006 che non ci avevano mai sorriso prima dell’avvento sul dischetto di Fabio Grosso. Questa volta no, questa volta il deciding point, per usare un termine tennistico (altro sport in cui oggi siamo usciti vittoriosi da un’Italia-Francia) è di Alberta Santuccio, la protagonista dell’ultimo assalto, proprio lei che era uscita dal tabellone singolare in uno degli otto scontri persi in questo modo (contro l’estone Differt). E’ il primo oro nella spada femminile che giunge all’indomani della grande delusione con annessa bufera di polemiche (sollevata da CONI e Federazione e smorzata dall’atleta) di Filippo Macchi. “Crudele” è il commento dell’Equipe nell’analizzare l’andamento della finale, lo sappiamo bene perché noi, reduci da quando accaduto nel fioretto maschile, abbiamo già sperimentato le sensazioni di perdere un oro in questo modo, quindi in un certo senso capiamo anche il loro rammarico. D’altronde a 20 secondi dal termine Mallo-Breton aveva assestato una stoccata che sapeva di match point, poi la forza di volontà e lo spirito di rivalsa di un intero movimento che non vinceva un oro dal 2016 hanno portato alla Santuccio prima il punto del pareggio e poi quello della stoccata decisiva. In un Olimpiade in cui i padroni di casa hanno già vinto 5 ori 9 argenti e 4 bronzi, stavolta siamo noi i transalpini che vincono (perché per i francesi il popolo al di là delle Alpi siamo noi italiani) e quando le due bandiere tricolori incrociano le spade a festeggiare è quello che al bianco e al rosso affianca il verde.

Gregorio Paltrinieri

Paltrinieri e la Ginnastica artistica: la storia anche a loro modo

Stiamo capendo quanto sia difficile ripetere l’impresa dei 10 minuti d’oro del 2021. Eppure per un momento sembrava che i pianeti si fossero allineati, più precisamente alle 21:17 quando Gregorio Paltrinieri si metteva in testa negli 800 stile e Mara Navarria dava il via alla rimonta italiana. Proprio come nella gara delle Regine di Spade, la finale di Greg cambia padrone nelle sue battute conclusive, negli ulitmissimi metri: l’azzurro aveva lasciato intuire fin dalle batterie che sarebbe stato protagonista di una delle gare più emozionanti di questa Olimpiade (Romanchuk e Wellbrock non sono neanche riusciti a qualificarsi, per spiegare il livello che hanno raggiunto negli 800 stile) e dopo aver conservato le energie nelle prime vasche ha ingranato una marcia ulteriore che lo ha portato in testa a 100 metri dal traguardo. Nell’ultima vasca non ne aveva proprio più si vede e l’oro lo ha vinto Wiffen con record olimpico, argento a Finke. E’ la sua quarta medaglia olimpica che gli darà fiducia per gli altri appuntamenti: 1500 e 10 km di fondo, acque della Senna permettendo. E’ anche la quarta medaglia del nuoto a Parigi 2024, l’altro sport che doveva riscattare il mezzo fallimento di Tokyo e che ora ha portato due ori, due bronzi e un podio sfuggito per un centesimo a Benedetta Pilato. Medaglie che sanno di storia nella giornata in cui è stata scritta un’importante pagina degli almanacchi sportivi italiani. Gli azzurri salgono sul podio da 24 giornate olimpiche consecutive, una magia che ormai gravità nel team Italia dal 2021 e che oggi è stata scatenata dalle Fate dell’artistica, seconde alle spalle della sola inarrivabile Simone Biles. Manila Esposito, Alice D’Amato, Angela Andreoli, Giorgia Villa ed Elisa Iorio, le prime tra le umane che per un momento sono anche riuscite a stare davanti alla più grande di tutti i tempi (D’Amato alle parallele con il punteggio di 14.633 ha superato la prestazione di Biles). La medaglia nella ginnastica femminile a squadre non arrivava da 96 anni (Amsterdam 1928), è una giornata magica a Parigi 2024.

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