Agli 11 milioni di italiani che ci hanno votato abbiamo garantito la continuità dell’Italia nell’Unione europea e monetaria, perché la nostra presenza in quel consesso avrà come obiettivo una profonda modifica dei vincoli di austerità, oltre che dell’impianto della governance economica e istituzionale europea. Dovremo superare il fiscal compact e avviare il percorso di definizione di un’unione fiscale per smantellare il sistema di elusione ed evasione nell’ambito della Ue. Questa impostazione è oggi condivisa anche da altre forze politiche, tra cui il Pd. Lo studio del professor Della Cananea ha individuato i punti in comune tra il nostro programma e il loro e oggi vorrei passare in rassegna i principali e lanciare un appello: realizziamoli per il bene superiore degli italiani! Sono fiducioso perché sulla carta — la carta dei programmi — ci sono tanti punti di convergenza che vanno nella direzione di soddisfare le esigenze dei cittadini, nostro unico interesse. Non ci illudiamo che i programmi elettorali abbiano sempre una valenza, ma adesso è il momento di mettere alla prova la politica affinché dimostri che non si tratta solo di parole, ma di obiettivi concreti che si possono tradurre in fatti, con tempi e procedure concordate. Una delle funzioni del MoVimento 5 Stelle è proprio questa. I programmi per noi valgono nel momento in cui si dimostra di volerli realizzare.
venerdì, Novembre 22, 2024
Ad esempio se si parla di Europa si parla di immigrazione. In comune c’è la revisione del Regolamento di Dublino e l’equa ripartizione dei migranti tra tutti i Paesi dell’Unione Europea. Per gestire i flussi migratori serve anche investire in sicurezza: c’è la comune volontà di aumentare le risorse per la cyber security e l’assunzione immediata di 10.000 nuovi agenti nelle forze dell’ordine. Assumiamoli! Lotta alla povertà. I fondi del Rei non sono sufficienti e le politiche attive del lavoro non funzionano. Il reddito di cittadinanza risolverebbe entrambi i problemi, estendendo il beneficio a più famiglie e rendendo effettivo il reinserimento lavorativo grazie alla riforma dei centri per l’impiego. Parliamo anche di pensione di cittadinanza per gli anziani. Non lasciamoli indietro. Sul lavoro si può partire dal salario minimo orario, obiettivo condiviso anche dal Pd, stando al loro programma. Oltre a proteggere il lavoro è urgente crearne di nuovo e di qualità, ad esempio con la banca pubblica di investimento per finanziare a tassi agevolati le piccole e medie imprese italiane. Riteniamo sia necessaria la reintroduzione dell’articolo 18 come «misura ponte», in attesa di una piena realizzazione del reddito di cittadinanza e della riforma dei centri per l’impiego: una flexicurityalla danese che, a regime, consentirà di superare le rigidità dei contratti di lavoro.