Trombe d’aria, allagamenti e frane.
Il maltempo flagella il sud Italia, con le situazioni più preoccupanti registrate in Puglia, Sicilia e Calabria, mentre a Ischia ci si avvia ad un’altra notte fuori casa per gli evacuati.
A Venezia, invece, il Mose ha permesso alla città di restare all’asciutto, con ‘appena’ 70 centimetri d’acqua nonostante la marea abbia toccato i 121 centimetri alla Bocca di Porto del Lido.
Le correnti meridionali umide ed instabili attese dalle previsioni meteo hanno dunque colpito il Mezzogiorno, trasformandosi in forti piogge, vento e temporali in particolare sulle zone costiere. Per questo il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha convocato una riunione dell’unità di crisi, in modo da tenere sotto controllo l’evolversi della situazione.
Nelle prossime ore, stando sempre ai dati dei meteorologi, la situazione dovrebbe comunque migliorare, con le piogge che si sposteranno su Triveneto, Lombardia e Piemonte orientale. Prevista, invece, allerta gialla in Toscana e Umbria per temporali e vento. Le forti piogge, che hanno cominciato ad imperversare già dalla notte, hanno causato allagamenti e forti disagi soprattutto in Calabria, nella zona compresa tra le province di Crotone e Catanzaro. Ripercussioni si sono avute anche sulla circolazione ferroviaria, con i treni sospesi per i danni causati dal maltempo sulle linee Sibari-Catanzaro Lido-Roccella Jonica e Catanzaro Lido-Lamezia Terme. Centinaia gli interventi dei vigili del fuoco.
L’area, infatti, è stata colpita contemporaneamente da una tromba d’aria e da una bomba d’acqua. Il tornado ha colpito la zona costiera crotonese lungo un percorso di circa 14 chilometri da Crotone ad Isola Capo Rizzuto, mentre la pioggia – che ha superato in alcune zone i 150 millimetri – ha allagato la zona del catanzarese e gonfiato i fiumi che sono esondati come nel territorio di Cutro. Sei nuclei familiari, per un totale di 13 persone, sono stati evacuati e ospitati in un ostello. Le loro abitazioni, infatti, si trovavano nei piani bassi e sono state invase dall’acqua.
La zona più colpita è quella del comune di Isola Capo Rizzuto dove alcuni tetti delle case sono volati via e le auto sommerse dall’acqua e trascinate per centinaia di metri. Per fortuna non si segnalano vittime, ma solo ingenti danni che hanno portato il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, a chiedere lo stato di calamità. Temporali e disagi si registrano anche in Puglia, dove era stata diramata l’allerta arancione. Una tromba d’aria, in particolare, si è abbattuta in Salento. Nei comuni della zona alcuni alberi sono finiti sugli edifici o caduti sulle auto in sosta, mentre alcune tensostrutture sono state pesantemente danneggiate. Segnalati anche scantinati e garage allagati, oltre che muretti, segnali stradali e pali della luce caduti a terra. A Novoli, in provincia di Lecce, è finita in strada la copertura impermeabilizzante del lastrico solare di una Rsa e sono state danneggiate le tensostrutture della Fòcara, la grande piramide composta da fascine di vite a cui, a metà gennaio, viene appiccato il fuoco in onore di Sant’Antonio Abate e che diventa il più grande falò del Mediterraneo.
Maltempo anche in Toscana, dove a causa di alcuni allagamenti nella Maremma è stata chiusa per ore la strada regionale tra Sgrilla e Sgrillozzo, nel Grossetano. A Saturnia, invece, le celebri cascatelle naturali sono state invase dal fango e quindi impraticabili. Meglio è andata invece in Sicilia, dove le piogge torrenziali di ieri hanno concesso una giornata di tregua. In un primo bilancio del nubifragio che ha colpito la provincia di Messina si parla di oltre un milione di euro di danni per quella che lo stesso sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Pinuccio Calabrò, ha definito una “bomba d’acqua senza precedenti”. Nonostante il miglioramento del meteo, domani resteranno comunque chiuse le scuole e gli asili nido sia di Barcellona che di Milazzo per permettere le necessarie verifiche sulle strutture.