Ultimata (quasi) la bozza sul contratto di governo, si tratta ad oltranza per il nome del premier. Continua la ‘maratona’ diMatteo Salvini e Luigi Di Maio che già ieri sera si erano incontrati per rivedere gli ultimi punti del programma: l’ennesimo rendez-vous si è tenuto questa mattina a Montecitorio. Al termine, un piccolo ‘giallo’ si consuma attorno al via libera del testo. “Tutto chiuso”, spiegano fonti del M5S. “Non ancora”, riferiscono ambienti della Lega. Poi Di Maio insiste: “I nodi sono sciolti, penso che in serata chiuderemo il contratto”. E annuncia che il voto online degli iscritti pentastellati si terrà “probabilmente domani“. Atteso invece nei “prossimi giorni” il nome del presidente del Consiglio. A quanto si apprende, i due leader avrebbero chiesto di salire al Colle lunedì prossimo.
IL PREMIER – Ora si attendono le mosse di Mattarella che aveva fatto sapere di volere prendere in considerazione il testo del programma solamente nella sua stesura definitiva. Fino ad allora, bocche cucite dal Quirinale. Sul piatto ora non solo il nome del presidente del Consiglio ma anche la ‘spartizione’ dei dicasteri. Ieri Salvini ha rivendicato per la Lega gli Interni (con un ministro che “sarà garante dei confini nazionali”), il che lascia pensare a un ‘grillino’ a Palazzo Chigi. Sembra tramontata del tutto l’ipotesi della staffetta, considerata “improbabile” sin dall’inizio da molti esponenti M5s. Tra i nomi che circolano c’è quello del giornalista Emilio Carelli, che risponde con un “No comment” ai giornalisti ma smentisce la voci di una indisponibilità. “Come sempre sono a disposizione del Movimento 5 Stelle e del suo capo politico Luigi Di Maio”. Intanto segnali di agitazione si registrano sui mercati finanziari con lo spread che torna a salire verso i 160 punti base.
IL CONTRATTO – Niente ‘uscita dall’euro‘ nel contratto di 40 pagine firmato a quattro mani da Lega e Cinque Stelle. La nuova bozza del programma elimina il punto più sgradito ai più rispetto alla prima stesura circolata due giorni fa. Dentro la richiesta di scorporo dal computo del rapporto debito-Pil dei titoli di stato di tutti i Paesi europei ricomprati dalla Bce. Nell’agenda il taglio delle pensioni d’oro calcolate col retributivo, la revisione della Fornero, correzione del Jobs Act, rimpatri più facili, reddito di cittadinanza e flat tax ma anche nuovi temi come i vaccini o la Tav (su cui si sarebbe cercato un compromesso). “Il conflitto di interessi? Certo che ci sarà”, precisa oggi Di Maio. Nel contratto si introduce anche il Comitato di conciliazione governativo che ha sollevatole critiche di molti commentatori. Servirà a creare un ponte tra Parlamento, Governo e forze politiche contraenti e sarà composto dal premier, dal Ministro competente per materia, dai capigruppo, dal Capo politico del M5S e dal segretario della Lega.
L’EUROPA – Europa in allarme, nonostante il capitolo delle richieste per la procedura di uscita dall’euro sia scomparso dal contratto. Oggi torna a parlare il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. “Stiamo discutendo con le autorità italiane la traiettoria dei conti e in realtà questo è un messaggio anche per il nuovo Governo: è importante restare nei binari”, ha detto intervenendo al Parlamento europeo. “Non commentiamo sulle politiche dei partiti o processi di formazione dei governi, ma quello che enfatizziamo in ogni caso è che è importante attenersi alla disciplina di bilancio, e specialmente per l’Italia continuare a ridurre il deficit e il debito perché fattori di rischio”. E da Bruxelles arrivano richiami anche sulla questione Tav. “E’ molto chiaro che il governo italiano nel 2014 ha firmato impegni per completare i corridoi Ten-T”, ricorda la commissaria Ue ai trasporti Violeta Bulc.