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Manovra, tensione in Commissione salta lo scudo per i reati fiscali, giovedì l’approdo alla Camera.

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giovedì, Novembre 21, 2024

Slitta di un giorno, a giovedì alle 8, l’approdo della manovra in Aula alla Camera.

Lo ha deciso la capigruppo di Montecitorio, alla luce dei ritardi nei lavori in commissione Bilancio.

La discussione generale si concluderà intorno alle 11, sempre di giovedì, quando il governo porrà la questione di fiducia. Il termine per gli emendamenti è alle 8, quello per gli ordini del giorno alle 10. Il voto di fiducia è atteso attorno alle 11 di venerdì.

Non entra in manovra “alcun emendamento” su uno scudo penale per i reati fiscali. Lo riferisce il relatore Pella. “Non c’è”, replica l’esponente di FI a chi gli chiede se sia in arrivo la misura annunciata nei giorni scorsi.  “Vittoria, lo scudo penale non c’è” ha detto la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani uscendo dalla commissione Bilancio a proposito dell’emendamento che sarebbe dovuto entrare in manovra e riguardante l’estinzione di alcuni reati tributari. “Il nostro atteggiamento preventivo di ferma opposizione ha dato i suoi frutti: il relatore ha appena dichiarato che non porteranno questo condono penale come emendamento. Ovviamente non ci fermiamo qui: è una grande vittoria, per quanto ci riguarda, che otteniamo rispetto al kit dei furbetti dell’evasione. Però è chiaro che sorveglieremo perché questo emendamento non ritorni da nessuna parte nel corso dell’iter di approvazione di questa manovra di bilancio”. Così il leader M5s Giuseppe Conte commenta il ritiro dell’emendamento sullo scudo per i reati fiscali.

“Ribadisco che mi risulta abbastanza incomprensibile la sbandierata vittoria del Pd per un emendamento, ovvero la tregua fiscale, che si asserisce ritirato quando invece non è mai stato depositato. Evidentemente la legge di bilancio non è lo strumento idoneo per la finalità della misura di cui si parla. Questo non esclude che la norma in questione non sia inserita in un altro provvedimento e che possa trovare adeguata collocazione. Sarà la maggioranza a stabilire quale sia quella giusta”. Lo dichiara in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.

“C’è l’impegno a votare tutto con senso di responsabilità, senza lasciare fuori nulla. E’ la garanzia che mi sento di dare. Dobbiamo votare tutto e arrivare fino in fondo”. Lo ha detto uno dei relatori alla manovra, il deputato di Forza Italia Roberto Pella, in attesa della ripresa dei lavori in commissione Bilancio alla Camera. “All’opposizione va reso merito e va ringraziata – ha aggiunto -. Si riparte con la presentazione degli emendamenti dei relatori per chiudere una manovra che possa avere la soddisfazione di tutti. Negli emendamenti saranno assorbite anche proposte di tutte le forze politiche”.

Il bonus per i diciottenni potrà arrivare fino a mille euro. Lo annuncia il presidente della commissione Cultura Federico Mollicone. Il meccanismo, che entrerà in manovra, combina due criteri: il tetto Isee fino a 35mila euro e il risultato scolastico alla maturità. Il bonus arriverà solo a chi rispetta almeno uno dei due criteri e in quel caso sarà pari a 500 euro mentre raddoppierà per chi li soddisfa entrambi.”Confermiamo l’Isee ma la grande novità è che raddoppia, non ci sarà solo il criterio di un Isee medio basso ma gli studenti meritevoli, che otterranno 100 alla maturità e con un Isee sotto la soglia, possono raddoppiare”. Per i lavoratori dello spettacolo “al contrario del governo precedente verranno aumentati i fondi” sull’indennità di discontinuità. “Dobbiamo definire bene” la misura ma “è un lavoro che faremo con le categorie, si tratta di lavoratori che abbiamo a cuore e conosciamo la loro precarietà”. Lo ha spiegato il presidente della commissione Cultura della Camera Federico Mollicone (FdI).

Salta il divieto per la P.a. di conferire incarichi remunerati di qualunque tipo ai pensionati. La modifica rende ampiamente superato il divieto per la Pubblica amministrazione di conferire incarichi di qualunque tipo retribuiti a soggetti in quiescenza, lasciando comunque vigenti gli obblighi di comunicazione al Parlamento.

Arriva il tetto agli stipendi per i manager delle banche salvate con l’intervento dello Stato. Il trattamento economico annuo per gli incarichi conferiti dal primo gennaio 2023 non possa superare quello del primo presidente della Corte di Cassazione, fissato in 240mila euro annui.

Il rifinanziamento del bonus psicologo potrebbe entrare in manovra. Secondo quanto viene riferito, infatti, questa sarebbe una delle misure del Pd sulle quali ai Dem sarebbe stata presentata una riformulazione e che potrebbe, dunque, avere il parere favorevole da parte del governo.Il rifinanziamento del bonus psicologo potrebbe entrare in manovra. Secondo quanto viene riferito, infatti, questa sarebbe una delle misure del Pd sulle quali ai Dem sarebbe stata presentata una riformulazione e che potrebbe, dunque, avere il parere favorevole da parte del governo.

Un fondo alimentato dalla tassazione sugli extraprofitti delle banche per garantire ristori ai commercianti penalizzati dalle commissioni sui pagamenti elettronici. Si lavora a un’intesa bipartisan, come confermano fonti di maggioranza e opposizione, per inserire in manovra questa soluzione, dopo che il governo ha deciso di eliminare la norma sul Pos. Secondo l’ipotesi allo studio, che potrebbe finire in un emendamento dei gruppi parlamentari, un Dpcm istituirà il fondo definendo aliquote e soglie con cui calcolare gli extraprofitti e il contributo straordinario. Il ristoro avverrebbe in forma di crediti di imposta.

Poco più di un milione di euro a tutela delle libere professioniste, la tassazione dal 23% al 5% delle pensioni erogate ai frontalieri da enti o istituti del Principato di Monaco e l’aumento dallo 0,5% al 2% del tasso di interesse applicato per pagamenti ratealizzati dopo il ravvedimento speciale delle violazioni tributarie. Sono alcune delle proposte di modifica alla manovra previsti nei 31 emendamenti dei relatori depositati in commissione Bilancio alla Camera.

Un tasso del 2% per le rate di chi aderisce al ravvedimento speciale delle violazioni tributarie previsto dalla manovra. E’ quanto prevede un emendamento dei relatori alla manovra. Una misura che, stando alla relazione tecnica, dovrebbe, per altro, “determinare effetti positivi di gettito”. La percentuale viene inserita al posto del “tasso di interesse legale”, che, secondo quanto spiegato nella relazione illustrativa all’emendamento “è stato prudenzialmente ipotizzato, sulle rateazioni, pari allo 0,5%, inferiore dunque al 2% che dovrebbe “determinare effetti positivi di gettito”.

L’esame della Manovra di Bilancio rimane prevista in Senato tra il 27 e il 29 dicembre in attesa di capire i tempi della Camera. Secondo quanto si apprende al termine della capigruppo di palazzo Madama dai rappresentanti dell’opposizione, anche in Senato sul provvedimento il governo sarebbe orientato a porre la fiducia.

“Se il Parlamento ritenesse di non modificare la manovra, per il Mef il testo già approvato in Cdm va benissimo e sarà quello presentato in Aula e sul quale si porrà la fiducia, con l’eccezione della riformulazione sul Pos”. E’ quanto trapela da fonti del ministero.

TERZO POLO– “Per noi la partita finisce qui”, lo ha detto il capogruppo del Terzo Polo in commissione Bilancio alla Camera, Luigi Marattin, lasciando i lavori della commissione insieme al capogruppo Matteo Richetti. “Siamo esattamente nelle condizioni nelle quali ci siamo lasciati alle 4 di stanotte, non ci sono i pareri, non ci sono le riformulazioni”, ha detto Richetti. “Da giovedì a oggi sono stati votati zero emendamenti, zero approvati e 421 sono stati accantonati. Segno che la maggioranza al suo interno ha difficoltà, non per le opposizioni ma perché Forza Italia vuole una cosa, la Lega un’altra. Il risultato e’ una manovra veramente inguardabile”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda in una conferenza stampa al Senato. “Partecipare ai lavori della commissione Bilancio è inutile e imbarazzante. Così non si può andare avanti, ci spiace molto. Questo tentativo di essere costruttivi non ha prodotto nulla. Quindi non parteciperemo più ai lavori della commissione, ma non faremo ostruzionismo cioè aspetteremo che la maggioranza raggiunga un’intesa”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda in una conferenza stampa al Senato.

LEGA -“Come Lega vogliamo che la manovra si chiuda presto e bene, perché aiuta milioni di famiglie in difficoltà”. Lo afferma il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine della conferenza stampa della Gestione governativa navigazione Laghi. “E’ chiaro che le opposizioni fanno il loro mestiere, ma la manovra va approvata assolutamente entro capodanno”, aggiunge Salvini. “Quindi se si può discutere approfonditamente bene, altrimenti, siamo pronti a correre e a fare il 31 dicembre in Senato”

M5S –“A 24 ore dall’approdo in Aula della manovra, la maggioranza e il governo sono nel caos più totale. Non c’è traccia degli emendamenti dei relatori né dei pareri o delle riformulazioni. A che gioco stiamo giocando? Di questo passo, l’esercizio provvisorio più che un rischio sembra una certezza, e non per colpa delle opposizioni: la maggioranza sta facendo tutto da sola. Il M5S non è disponibile a ulteriori rinvii: se la maggioranza e il governo non sono in grado di mandare in porto la legge di Bilancio se ne assumano la responsabilità davanti al Paese”. Lo affermano i 5s in commissione Bilancio.

Si torna a poter pagare col pos anche un caffè, arriva la possibilità di cambiare il tasso variabile in fisso, si allargano le maglie della rivalutazione delle pensioni per i redditi medi. Ma spuntano anche regole ad hoc per le intercettazioni e un primo passo sui Lep per l’autonomia. Sono alcune delle novità che prendono forma nella manovra di bilancio alla luce delle modifiche previste negli emendamenti messi a punto dal governo.

ANSA

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